Sebastiano Lo Monaco, Omero e la filologia. La classicità non è mai stata così attuale Uno spettacolo unico capace di fondere al suo interno cultura classica e musica elettronica, in un confronto dialogico aperto e serrato. Una storia antica capace di spiegarci il presente con gli avvenimenti di un passato che appare sempre attuale

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SARSINA – A cosa servono i classici? Sono ancora attuali?  Al Plautus Festival sono convinti che sia così. Ecco perché lo spettacolo che andrà in scena all’Arena Plautina, Domenica 30 Luglio 2017 alle 21.30, si intitola “Iliade. Da Omero a Omero”. Ci siamo fatti spiegare di più sulle ragioni di questo titolo.

A portare sul palcoscenico sarsinate il poema epico per antonomasia sarà Sebastiano Lo Monaco. Considerato uno fra i più eclettici interpreti della nostra tradizione teatrale, Lo Monaco è noto anche per le sue straordinarie interpretazioni pirandelliane. Avevamo avuto modo di apprezzare l’attore siracusano al Teatro Duse di Bologna, interprete de “Il Berretto a Sonagli” di Pirandello, andato in scena la scorsa stagione, dove aveva registrato un trionfale sold out nelle tre sere di spettacolo.

In “Iliade. Da Omero a Omero” Sebastiano Lo Monaco ci accompagnerà lungo il filo narrativo delle più appassionanti vicende omeriche. Uno spettacolo che sarà non solo originale, ma ben distante dalle “classiche” trasposizioni sceniche in precedenza operate sul medesimo testo. La complessità della drammaturgia sarà stemperata da un linguaggio teatrale capace di interagire con quello musicale, in aperto contrasto ma anche in aperto confronto con la narrazione al tempo stesso.

Il testo, a cura della studiosa Monica Centanni, è frutto di una ricerca filologica rigorosa che la grecista ha compiuto nell’arco dei suoi studi confrontando le differenti tradizioni orali giunte sino a noi dall’antichità. L’attore, ἀοιδός/aedo, si pone centrale e decisivo sulla scena in virtù della scelta narrativa che opera. Suo sarà il compito infatti di far convergere materiali differenti all’interno dello stesso sviluppo narrativo. Alcuni saranno presi da episodi omerici, altri invece da opere composte da autori tragici, che a modo loro avevano rielaborato il mito di Troia, emuli del poema omerico.

Alla voce del narratore si affiancherà quella dell’ensemble musicale Archimede, che diverrà talvolta, esso stesso, personaggio. L’ensamble musicale sarà in grado di variare “aspetto”, passando dal quartetto d’archi alla grande orchestra. A corroborare la scena musicale ci sarà anche Dario Arcidiacono, con le sue musiche elettroniche “live”. Come specifica Sebastiano Lo Monaco durante la nostra conversazione

“Il quartetto d’archi ripropone musica classica di Schubert, Mahler, Bruckner. Inoltre viene utilizzato il laptop, uno strumento di suoni elettronici  che accompagnerà gli strumentisti che sono in scena come se fosse una grande orchestra dal vivo”.

La selezione dell’Iliade è stata fatta  basandosi sulle vicende più salienti del poema, come la spedizione degli achei contro la città di Priamo, l’amore di Paride ed Elena, l’inganno del cavallo, la conquista e l’incendio della città, la spartizione delle donne dei vinti, le principesse troiane fatte schiave dai vincitori. La storia di eroi quali Achille, Ettore, Ulisse – che nelle imprese belliche narrate nel poema misero alla prova sé stessi e il loro valore – racconta la variopinta scala dei valori fondanti le civiltà occidentali: amicizia, coraggio, lealtà, carattere, astuzia, passione e ragione. Storie di Dei partigiani e vendicativi, storie di uomini che si intrecciano a quelle divine dando prova, queste ultime, sia del loro potere che della loro stessa esistenza.

Rivolgiamo alcune domande  al protagonista dello spettacolo Sebastiano Lo Monaco.

Qual è stata la genesi di questo spettacolo?

Lo spettacolo è nato su commissione del Bassano opera Festival nel 2005 e la sua prima andò in scena davanti alla Rotonda del Palladio (…). Questo tipo di spettacolo è in qualche modo il racconto della mia esistenza, sia umana che culturale. Sono nato 58 anni fa a Siracusa e mi sono abbeverato di cultura classica, soprattutto della Grecia antica, e più vado avanti con gli anni e più mi accorgo di come Siracusa, in Sicilia, sia un’isola culturale particolare, più che Sicilia è proprio la Grecia classica. Tutti i resti in Sicilia testimoniano il passaggio dei tragici greci: Eschilo, Sofocle, Euripide sono passati da Siracusa con spettacoli plateali. Platone stesso ha vissuto per anni a Siracusa.

Com’è avvenuto il suo incontro con la classicità e che peso hanno avuto  i classici nella sua formazione di attore e di persona?

Da ragazzo, anche se ancora non ne sentivo la potenza. Quando hai 13 o 14 anni non ti rendi conto… nei pomeriggi uggiosi e piovosi (oggi non piove più in tutt’Italia, ma una volta pioveva anche in Sicilia!) e a quell’età fai fatica ad occuparti dei classici greci o a tradurre dal  greco antico o dal latino. Oggi invece scopro quanto sia importante per me, per la mia cultura e le mie scelte di attore, essere nato non solo in Sicilia ma in questo luogo (Siracusa ndr). Perché mi sono accorto che 40 anni di carriera sono stati costellati sia dai tragici greci che dalle interpretazioni pirandelliane. Quando ho affrontato gli autori americani come Arthur Miller e “Uno sguardo dal ponte”, anch’essi si ispiravano alla tragedia greca. Quindi per me approdare all’Iliade è stato un fatto naturale.

Come mai la scelta proprio di questo titolo “Da Omero a Omero”? 

Lo spettacolo è intitolato “Da Omero a Omero” perché noi partiamo da Omero e torniamo a Omero, e attraverso Omero ci sono i commenti di Monica Centanni che è una grande grecista e che ha pubblicato tutta la traduzione delle opere di Eschilo per “I Meridiani” di Mondadori. Quindi partiamo dalla guerra di Troia e vediamo come una guerra combattuta 3000 anni fa è una guerra che, ahimè, continua ad essere attuale ancora oggi. Perché le pulsioni degli uomini continuano a non placarsi, ad essere ancora le stesse. Quindi il mondo contemporaneo assomiglia  al mondo dell’epopea greca. Perché è un mondo in perenne guerra. Forse le guerre di oggi sono ancora di più rispetto a ieri, visto che il numero degli abitanti della terra è maggiore (rispetto a quello del passato, ndr) e le comunicazioni sono molto più rapide di allora, le armi sono più potenti, tecnologiche e sofisticate, i conflitti sono più cruenti e sanguinosi di quelli di un tempo.

Da Omero ad oggi sembra che davvero “Nihil sub sole novum”, non ci sia niente di nuovo sotto il sole, una ragione di più per godersi “Iliade. Da Omero a Omero”, lo spettacolo che un grande attore e una grande studiosa hanno saputo allestire per noi.

INFO
PLAUTUS FESTIVAL
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Via IV Novembre, 13 – 47027 Sarsina FC
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