MODENA – Si terrà martedì 23 maggio 2017 alle 21.00 al Teatro Comunale “Luciano Pavarotti” il concerto della cantautrice americana Annette Peacock in una formazione cha la vede insieme con il percussionista Roberto Dani e Roger Turner. Annette Peacock e Roger Turner hanno inciso insieme, fra i vari, il celebre disco in duo I have no feelings, pubblicato nel 1986.
Lo spettacolo modenese è una nuova produzione in prima assoluta. L’evento è presentato in collaborazione con AngelicA di Bologna, che ha anche commissionato il progetto, e da l’Altro Suono Festival di Modena.
Geniale, poliedrica, eclettica, unica nonché assoluta padrona del suo mondo musicale Annette Peacock non è artista da accettare compromessi. La sua carriera comprende oltre 45 anni di attività. Nata a Brooklyn, autodidatta, a 19 anni sposò Gary Peacock, divenuto in seguito lo storico contrabbassista del Keith Jarrett trio, e nei primi anni ’60 seguì con lui i tour di Albert Ayler, pietra miliare del free jazz americano. Iniziò poi a comporre per il pianista Paul Bley, che a partire dal 1965 ha continuato a incidere suoi brani per tre decenni (un intero album a lei dedicato, Annette, in trio con Frank Koglmann e Gary Peacock, è uscito nel 1992).
Dopo aver ascoltato Switched On Bach di Walter Carlos, eseguito interamente ed esclusivamente con un sistema modulare Moog, Annette Peacock convinse l’inventore dello strumento Robert Moog a regalarle un prototipo e, assieme al pianista, formò il Bley/Peacock Synthesizer Show, esibendosi in concerto in America e in Europa (anche con Han Bennink come ospite). Il primo album a suo nome, I’m The One, uscì nel 1972.
I’m The One si caratterizza per essere difficilmente classificabile, data la mescolanza di funk psichedelico, ballate jazz, puntillismo elettronico e blues futurista. Secondo la critica: “Disco leggendario quanto ingiustamente dimenticato, quest’esordio mostra le tre facce di una musicista eccelsa: quella della cantante prodigiosa, della songwriter eclettica e della tastierista temeraria. Il risultato è uno straordinario florilegio di brani sperimentali, che attingono tanto alla tradizione classica (i lieder cameristici) quanto all’avanguardia colta (lo Stockhausen di “Kontakte”), sia all’elettronica avveniristica dei “corrieri cosmici” tedeschi sia alla fusion spaziale di Miles Davis e Herbie Hancock”.
Tra chi notò l’album I’m The One ci fu David Bowie che, dopo averlo scoperto in quel disco, ingaggiò Mike Garson come proprio pianista, e tra il 1973 e il 1974 produsse le cover di I’m the One per il primo album di Mick Ronson e di Seven Days, sempre di Mick Ronson e della sua corista Ava Cherry. Il secondo Lp di Annette giunse solo sei anni dopo con X-Dreams, con ospiti come lo stesso Ronson, Bill Bruford, Brian Godding, Chris Spedding e George Khan. Nel 1997 la ECM pubblicò Nothing Ever Was, Anyway, un doppio cd omaggio alle sue composizioni del 1964-69 suonate da Marilyn Crispell, Gary Peacock e Paul Motian. Nello stesso anno Manfred Eicher, direttore della casa discografica, le commissionò un disco per quartetto d’archi, pianoforte e voce, che venne completato solo nel 2000 come An Acrobat’s Heart.
Dal 2006 Annette Peacock ha riavviato la sua etichetta pubblicando un live di inediti in edizione limitata, 31:31. Nello stesso anno, ha partecipato come ospite all’album dei Coldcut Sound Mirrors.
“Quando, nel 2004, si vide contattata da un appassionato italiano che le proponeva un tour in Italia dopo molti anni dalla sua ultima apparizione del 1991” racconta Mauro Stocco, curatore del concerto “Annette Peacock non immaginava che quello sarebbe stato l’inizio di un lungo rapporto che la lega ancor oggi al nostro Paese. Il feeling consolidatosi dopo quella prima esperienza fece sì che ne seguisse un secondo nel 2006, fino al momento di svolta del 2007, quando l’Assessorato alla Cultura della Regione Emilia-Romagna promosse un ulteriore progetto che vedeva cinque concerti, una residenza artistica all’“Arboreto” diMondaino e la produzione di un libro dei suoi testi, il tutto accompagnato dall’uscita di un inserto speciale e di un CD che sintetizzava il tour per la rivista Musica Jazz. E fu proprio per questo terzo tour nel 2007 che l’idea di farla affiancare da un musicista italiano, il percussionista Roberto Dani, si dimostrò azzeccata: si creò un inaspettato ‘interplay’ sulle righe delle raffinate composizioni di Annette e si gettarono le basi per successive collaborazioni”.
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