BOLOGNA e REGGIO EMILIA – Arrivano in Italia a sorpresa il 12 e il 13 dicembre i Jethro Tull di Ian Anderson, con un mini-tour natalizio che li vedrà esibirsi in due location d’eccezione: la Chiesa di San Salvatore a Bologna e la Basilica della Ghiara a Reggio Emilia.
Non occorrerà attendere marzo per vedere in concerto i Jethro Tull, che dopo aver annunciato le date della loro tournée primaverile per il 2019 (tutte le info qui), programmano a sorpresa un minitour natalizio nel nostro paese con due date d’eccezione a Bologna e Reggio Emilia. Anomale e completamente inedite le location: la chiesa di San Salvatore a Bologna e la Basilica della Ghiara a Reggio Emilia.
Le date emiliane sono parte integrante del “Christmas Jethro Tull” Tour, una serie limitata di concerti natalizi (cinque) fortemente voluti da Ian Anderson e il cui ricavato verrà devoluto in beneficienza. I due live italiani si aggiungono ai tre già programmati per dicembre in Inghilterra, il primo dei quali si terrà il 1 dicembre alla Chester Cathedral, centro spirituale della diocesi di Chester, nei pressi di Liverpool, splendido edificio medievale che oltre alle regolari funzioni religiose ospita non di rado concerti di musica classica e religiosa. Dopo questa data il gruppo si sposterà in Italia per i concerti di Bologna e Reggio del 12-13 dicembre, e rientrerà poi nuovamente in patria per esibirsi il 17 dicembre alla Cattedrale di Birmingham e il 18 dicembre alla Cattedrale di Hereford.
Il repertorio delle serate resterà una sorpresa fino all’ultimo, anche se non è difficile immaginare che larga parte della setlist ricalcherà la scaletta dei precedenti concerti natalizi, proposti a più riprese da Ian Anderson in un numero limitato di paesi, attingendo a piene mani dal repertorio dei Jethro Tull, dai grandi classici del folk inglese e dalle più tradizionali musiche legate al Natale.
Tra le scelte ricorrenti, che è ragionevole pensare saranno riproposte: l’apertura su Dun Ringill, un pezzo acustico tratto dall’album Stormwatch del 1979 che affonda le radici nel folk inglese e condanna con toni cupi e apocalittici il comportamento dell’uomo moderno, interessato solo alla crescita economica con pericolose ricadute sull’ambiente e sul destino dell’umanità. E la chiusura, pressoché invariata in tutti i concerti natalizi dal 2004 a oggi, su Locomotive Breath, il leggendario brano tratto da Aqualong, l’iconico album del 1971, in cui Ian Anderson consegna alla storia del Rock uno degli assoli di flauto traverso più suggestivi e complessi di sempre. Immancabili anche, ci auguriamo, Christmas Song (The Jethro Tull Christmas Album, 2003) e Bourrée, la leggendaria cover della Bourrée in E minore di Johann Sebastian Bach, da Stand Up.
Il rapporto di Ian Anderson con la fede è da sempre intricato e complesso, come anche intricato e complesso nella discografia dei Jethro Tull è il susseguirsi di rimandi alle festività natalizie, a cui il menestrello inglese non ha mai mancato di rapportarsi in forme provocatorie e di non facile lettura. Un esempio per tutti Aqualong, sulla cui copertina spicca l’immagine di un mendicante vestito di stracci, dallo sguardo allucinato, a metà strada tra Babbo Natale e un pazzo omicida, alle cui spalle si staglia un manifesto che invita sarcasticamente a festeggiare il Natale. Aperto atto di accusa alla società contemporanea, condanna della sua cieca rincorsa della ricchezza, ma anche raffigurazione tutt’altro che rassicurante – e men che meno buonista e cristiana – della povertà.
Sarà un concerto di Natale diverso insomma, quello a cui Bologna e Reggio Emilia hanno spalancato le porte, perché nella visione dei Jethro Tull il Natale è un crocevia di contraddizioni inestricabili, punto di snodo dell’eterno rincorrersi di tradizioni cristiane e pagane, luogo in cui in cui lo scadere consumistico delle prime evoca scenari tanto cupi quanto i lati più primitivi delle seconde. A ingarbugliare ulteriormente le carte i toni sempre sfuggenti e dissacranti di Anderson, che alterna con la massima disinvoltura soavi ballate medievali, musica sacra e chiuse spiazzanti degne del più irriverente dei giullari shakesperiani.
Per dirla con le sue parole:
“Che il tuo Natale sia un Natale laico fatto di scambi di regali e riunioni familiari oppure il meraviglioso tributo ad una delle maggiori ricorrenze del calendario cristiano, unisciti a noi per dar vita a un momento spiritualmente edificante, fatto di musica, letture e forse anche qualche preghiera”
“Radunare persone di ogni provenienza, cultura e fede in questo modo è oggi possibile, forse, solo sotto gli auspici del cristianesimo moderno, specialmente della Chiesa anglicana. Quindi, se possiamo aiutare a coinvolgere le persone in questi splendidi e storici spazi per assaporare solo un po’ dello spirito del Natale sembra che sarà uno sforzo prezioso”
“Hey, Santa: pass us that bottle, will you?”
INFO
The Christmas Jethro Tull
12-13 dicembre 2018
Bologna, Chiesa di San Salvatore
Reggio Emilia, Basilica della Ghiara
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