BOLOGNA – Ennesimo sold out all’Unipol Arena di Bologna per i Depeche Mode, di nuovo sulla scena bolognese il 13 dicembre 2017, a soli 6 mesi di distanza dall’ultima apparizione e per di più con lo stesso Tour, al secondo giro nello stesso anno. Un record dei record per la band di Basildon, famosa per la sua capacità di fare il tutto esaurito ovunque sul pianeta, richiamando ai live folle irriducibili di fan vecchi e nuovi.
Global Spirit Tour, secondo round. Inizia alle 21 precise come da copione il concerto dei Depeche Mode all’Unipol Arena di Casalecchio di Reno. E questo nonostante il cospicuo afflusso ai cancelli che ha costretto molti a lunghe attese, in fila nel freddo pungente, forzando i controlli agli ingressi a velocizzare le procedure per poter avere tutti dentro in tempo utile.
Preceduto dal liquido meltingpot indie-rock/synt/art-punk screziato di sottili venature jazz dei Pumarosa – una band emergente di tutto rilievo di cui consigliamo di appuntarsi il nome per il futuro – Dave Gahan fa il suo ingresso sulle note di Backwards (SPIRIT, 2017), tra scrosci di applausi e il prevedibile luccichio degli smarthphone, protèsi in aria a catturarne l’entrata.
Un inizio cupo, industrial, perfettamente in linea con le tematiche globali sullo stato del pianeta che animano Spirit, e che ci riporta alla mente i clangori industriali e le rarefatte sonorità goticheggianti di Some Great Reward e Black Celebration più che l’edulcorato synth-pop degli esordi. “Non ci siamo ancora/non ci siamo evoluti/non abbiamo rispetto/abbiamo perso il controllo”, i testi non lasciano molto spazio all’interpretazione e le successive It’s No Good, Barrel of a Gun e Precious (ULTRA, 1997) non fanno che rimarcare il concetto.
Ma “Backwards”, fuor di traccia, è anche un’ironica strizzata d’occhi a quel salto all’indietro nel tempo che anima ormai inevitabilmente tutti i live del trio Gahan-Gore-Fletcher, incalzati dai fan che chiedono da anni sempre la stessa cosa: più vecchi brani. Detto fatto. Chiarito il contesto con le sonorità d’apertura e traslato il messaggio del tour sui video che fanno da scenografia, i Depeche Mode riducono le tracce dell’ultimo album, rispetto al concerto di giugno al Dall’Ara, addirittura a tre – Backwards, Cover Me e Where’s the Revolution, – mentre il live si snoda da Precious (2005) a World in My Eye (1990), da In Your Room (1993), a Everything Counts (1983) passando per Stripped (1986), Enjoy the Silence (1990) e Never Let Me Down (1987).
Dave Gahan, in grandissima forma, piroetta sul palco senza sosta e volteggia in lungo e in largo sulle passerelle più carismatico e trascinante che mai. Tre i cambi di outfit del frontman, che dopo un ingresso in giacca prosegue lo spettacolo con un semplice gilè dal retro cangiante, prima bianco poi nero poi rosso, indossato a torso nudo lasciando in vista i tatuaggi. Bianco nero e rosso non a caso, visto che proprio questi sono i colori dominanti che accompagnano, sia in video che in live, Where’s the Revolution, title track del nuovo album e colonna portante dello show.
Bianco-nero e colori fluorescenti si inseguono invece nei video sulle scenografie di fondo, assieme a immagini ora stilizzate ora strutturate in narrazioni complesse, tutte comunque evocative di atmosfere oniriche e surreali che avvolgono lo spazio in una neo-psichedelia dai contorni cangianti ma non sempre rassicuranti. Dalle marce stilizzate di Where’s the Revolution, rediviva Metropolis minimalista a fumetti, alla giocosa ma inquietante rielaborazione in chiave pop di una sorta di Fattoria degli Animali di Orwelliana memoria, su cui sembrano incombere le trame di oscure manipolazioni transgeniche.
Da segnalare: un’inedita versione acustica di Strange Love con Martin Gore alla voce nell’encore. Chiusura su Walking in My Shoes, Question of Time e Personal Jesus, dopodiché calano le luci e i Depeche Mode lasciano l’Arena, tra saluti a Bologna, mani alzate, inchini e le ultime piroette di Gahan, più spiritato e irriverente che mai.
Per chi non c’era, appuntamento a Milano per la doppia data del 27 e 29 gennaio 2018, degna chiusura del Tour invernale. Altre eventuali date a sorpresa a parte, ovviamente.
INFO
Depeche Mode
Global Spirit Tour
www.depechemode.com/tour
Info e biglietti: Live Nation Italia
SET LIST
Revolution (The Beatles)
Cover Me (remix) (instrumental video intro)
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Going Backwards
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It’s No Good
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Barrel of a Gun
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A Pain That I’m Used To
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Useless
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Precious
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World in My Eyes
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Cover Me
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Insight
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Home
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In Your Room
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Where’s the Revolution
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Everything Counts
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Stripped
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Enjoy the Silence
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Never Let Me Down Again
Encore:
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Strangelove (versione acustica; Martin Gore alla voce)
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Walking in My Shoes
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A Question of Time
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Personal Jesus
Occhio a scrivere giusti i titoli delle canzoni, i fan apprezzeranno di più 🙂
Ciao BR1! Visto e sistemato a volo, i refusi sono sempre in agguato purtroppo, THNKS A LOT 🙂