MONTERENZIO (BO) – Alla scoperta di un’area naturalistico-archeologica magica e ricca di storia, che in epoche lontane vide convivere assieme sul suo territorio due civiltà tanto diverse come quella etrusca e quella celtica. Un binomio più unico che raro, nonché uno dei siti di maggiore interesse per la conoscenza degli insediamenti celtici in Italia.
Quello di Monte Bibele è uno dei siti archeologici meglio conservati che attestano la presenza dei celti e degli etruschi in Italia. Il massiccio di Monte Bibele è situato fra le Valli dell’Idice e dello Zena, a nord di San Benedetto del Querceto (Bologna).
La cima principale di questo territorio del Comune di Monterenzio è appunto quella di Monte Bibele, un rilievo alto 600 metri che dà il nome a tutto il massiccio. Il toponimo Bibele deriva dal verbo latino bibo che significa “bere”; questo monte, infatti, nonostante l’altezza poco elevata, era noto sin dall’antichità col nome di “Monte Bibulo” per essere molto prolifico di sorgenti perenni di acqua dolce (nei pressi passano i torrenti Zena e Idice). La ricchezza di queste acque sorgive sarebbe forse alla base della scelta dell’insediamento da parte dei suoi antichi abitanti. Qui per parecchi decenni, una comunità etrusca visse insieme ad una celtica. Questa condivisione, più unica che rara, è stata messa in luce in anni di scavi dagli archeologi, studenti e volontari dell’Università di Bologna e del Comune di Monterenzio. Ma il sito non deve soltanto la sua unicità alla compresenza delle due civiltà. Per l’inedita associazione di abitato, necropoli ed aree sacre, Monte Bibele si è rivelato uno dei luoghi di maggiore interesse per l’archeologia dei Celti in tutta Italia e l’esempio celtico più consistente di pianificazione di tipo urbano, perché composto da settori differenziati dal punto di vista funzionale, completato da un sepolcreto e due luoghi di culto. E sono ancora visibili i muri delle case, le aree stradali e una grande cisterna pubblica.
I primi rinvenimenti relativi all’insediamento pre romano di Monte Bibele si ebbero durante la seconda guerra mondiale, quando un reparto di truppe tedesche, appostato in uno dei punti forti della linea gotica, intercettò alcuni scheletri risultati in seguito pertinenti al sepolcreto della comunità vissuta in quei luoghi fra la metà del IV e gli inizi del II sec. a.C. Monte Bibele inoltre, per la sua posizione geografica e per l’importanza che ebbe nel mondo antico per la vitalità dei commerci tra Nord e Centro Italia, occupa un ruolo di grande importanza, anche a livello internazionale, per la acquisizione di nozioni riguardanti quelle popolazioni nordiche che, inizialmente, furono definite “barbare”, retaggio di una propaganda negativa che era stata volutamente creata da Roma.
I reperti trovati sono esposti al Museo Civico Archeologico “Luigi Fantini” di Monterenzio, con allestimenti modernissimi e didattici, ed in parte al Museo Civico Archeologico di Bologna. Oggi l’area archeologica è a libero accesso e si possono visitare i resti dell’antico villaggio completamente restaurati nel 2015. Con il Museo “Luigi Fantini” di Monterenzio si possono concordare anche visite guidate.
INFO
Monte Bibele
Via del Museo, 2 – 40050 Monterenzio (BO)
tel: +39051929766 | fax: +39051929766 | mob: +393291949532
email: museomonterenzio@unibo.it
Pagina FB: www.facebook.com/pg/MuseoMonterenzio
Orari:
lunedì chiuso
martedì e venerdì su appuntamento
mercoledì e giovedì dalle 9:00 alle 13:00
sabato e domenica dalle 10:00 alle 18:00
Biglietti da 5€ a 7 €