Sant’Agata Feltria. Un borgo da favola Un itinerario al di fuori del turismo di massa, un borgo sospeso nel tempo e nella fiaba. Un paesaggio straordinario, arte, storia e un'ottima cucina fanno di Sant'Agata Feltria la destinazione ideale per suggestive e inedite escursioni d'autunno.

0
3708
Sant'agata Feltria, Rocca delle Favole

SANT’AGATA FELTRIA (RN) – Collocata nell’entroterra riminese, nella suggestiva  Valmarecchia, poco distante da San Leo e Pennabilli e vicinissima alla medievale Petrella Guidi, sorge Sant’Agata Feltria, un antico borgo che una recente classifica stilata da Skyskanner pone fra i venti più belli d’Italia.

Racchiusa all’interno di un ampio raggio che si estende per poco più di settanta kmq, Sant’Agata Feltria esibisce con orgoglio alcune tra le più interessanti costruzioni disseminate lungo l’asse dell’Appennino tosco-romagnolo e la Valmarecchia.

Celebrata per l’annuale sagra del tartufo bianco pregiato, il cui aroma impera nella piazza del mercato nelle domeniche di ottobre, Sant’Agata Feltria è sicuramente una meta da considerare per gite ed escursioni anche in altri periodi dell’anno. Oltre alla millenaria Rocca Fregoso, la cui mole domina lo skyline del paese ed è uno dei punti di forza del borgo, vi sono vari altri complessi architettonici degni di nota.

Fra questi merita sicuramente una visita il settecentesco Teatro Mariani, vero gioiello in legno decorato a trompe l’oeil e realizzato inizialmente nei primi del ‘600. Teatro Mariani, posto all’interno del seicentesco Palazzo Fregoso, è considerato il più antico teatro del genere in Italia ed è ritornato in attività dal 2002 dopo varie vicissitudini, entrando così a far parte del circuito dei teatri storici dell’alta Valmarecchia.

Il complesso del cinquecentesco convento di San Girolamo è un’altro luogo di interesse che raccomandiamo di vedere. All’interno di questo ex convento è infatti ospitato il Museo delle Arti Rurali, nel quale oltre ad antichi strumenti della civiltà contadina sono contenute anche preziose raccolte di altri oggetti, quali orologi antichi e reperti testimoni dei mestieri di “una volta”. Annessa al complesso conventuale c’è inoltre la Chiesa della Beata Vergine delle Grazie, che al suo interno racchiude numerose opere di alto valore artistico.

Sempre in tema di architettura religiosa segnaliamo la Collegiata di Sant’Agata, struttura che risale al X secolo e che leggenda vuole sia stata abitata dalla santa omonima. Sorto su di un preesistente oratorio, l’edificio venne modificato nel 1520 secondo le indicazioni di Ottaviano Fregoso, feudatario del tempo, mentre l’attuale aspetto tardo barocco è frutto dei restauri effettuati alla fine del diciottesimo secolo. Tra le opere d’arte, racchiuse al suo interno segnaliamo la pala d’altare con Maria, il Bambino Gesù, Sant’Antonio di Padova, San Lorenzo e Sant’Agata; un seicentesco “Cristo Redentore” e un crocifisso ligneo, di scuola gotico-lombarda.

Rocca Fregoso, nota anche con il nome di “Rocca delle Fiabe”, deve il suo appellativo alla sua recente configurazione come spazio reale nel quale la fiaba può, letteralmente, prendere vita. Niente di meglio infatti di un vero castello per tradurre la fantasia in realtà e averne così una idonea ambientazione. Grazie all’ausilio della tecnologia multimediale e tramite la realizzazione artigianale di apposite strutture, complementi d’arredo e oggetti ricorrenti nella letteratura ferica (fiabesca ndr) sono fruibili al suo interno quattro percorsi tematici, tre dei quali sono motivo ricorrente del genere fiabesco. “La Rocca delle Fiabe” di Sant’Agata Feltria si pone, pertanto, come un’accademia nella quale la fiaba è studiata e salvaguardata. L’idea iniziale, nonché il progetto, sono di Antonio Faeti, pedagogista dell’Università di Bologna, esperto in letteratura per l’infanzia.

Nell’antico borgo trovano inoltre spazio alcune opere di arte contemporanea, declinate in questo suggestivo contesto tramite la realizzazione di tre fontane: La Chiocciola, voluta dal poeta Tonino Guerra, La luna nel Pozzo, la più antica delle tre risalente all’inizio del diciannovesimo secolo e recentemente restaurata dal mosaicista Marco Bravura, e Le Impronte della Memoria, anche quest’ultima realizzata dallo stesso Marco Bravura e derivata da un ex abbeveratoio che  si trova in via Benucci.

INFO
Comune di Sant’Agata Feltria
Collegiata di Sant’Agata
Museo delle Arti Rurali
Teatro Mariani
Rocca delle Fiabe

 

 

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here