“Spaiata è quando ti chiedono: ‘Stai con qualcuno?’ e la prima risposta che ti viene è sempre ‘No’. Essere spaiati è avere un istinto speciale per le sciagure sentimentali, prevederle e procurarsele. Ecco, io quell’istinto ce l’ho”.
Così si racconta la protagonista del romanzo di Ester Viola, Olivia, mentre si appresta a traslocare con il proprio amato in una nuova città, per seguire le tracce della sua prima moglie.
Lo spostamento diventa in breve una sorta di divorzio ante-litteram, e quello che dovrebbe essere il consolidamento di una relazione fa emergere in superficie le paure più ancestrali. Perché, in fondo, se lui è divorziato e tu sei un avvocato divorzista, non potrebbe andare diversamente. Un divorzio dopotutto non è che “un amore passato che ha trovato il modo legale di non passare mai”. Inevitabile iniziare a vedere divorzi dappertutto: non è forse un divorzio anche il tuo sradicamento da Napoli per seguirlo a Milano? E non è forse Napoli quella città che, come in ogni divorzio che si rispetti, cresce in bellezza quanti più chilometri da lei ti separano?
Insomma hai finalmente un uomo al tuo fianco e inizi ad avere paura di tutto: paura che non funzioni, paura di rovinare tutto, paura delle relazioni stabili, paura che si capisca che hai paura.
Un romanzo paradossale e corrosivo in cui la confusione dei piani e delle prospettive si fa talmente incalzante da intaccare perfino la struttura del discorso, lasciando irrompere sulla pagina, in ordine sparso, brandelli di conversazioni, ricordi, stralci di chat, messaggi delle amiche, riflessioni personali e innumerevoli, concitate, liste per punti. Ultimo ironico tentativo di fare quadrato attorno alla propria vita.
Sullo sfondo due città, Napoli e Milano, a loro volta metafora di analoghe corrosive ed frastornanti dissociazioni. Napoli, dove l’atmosfera è sempre allegra e l’aria di mare si respira per strada, ma se esci non “vai da qualche parte”, vai “a fare code sulla Circumvisuviana”. E Milano, dove le cose funzionano a meraviglia e tutto gira alla perfezione, tanto che anche “le mattinate più infelici passano via lisce”. Perché Milano è una città che “non si intromette”. E nessun barista ti chiederà mai cosa ti è successo, nemmeno se ti vede tutti i giorni.
Ester Viola
Gli Spaiati
EINAUDI (13 novembre 2018)
I Coralli
213 pagine
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