Le Streghe di Eastwick, il musical anni ottanta di Mauro Simone | INTERVISTA Debutta al Duse di Bologna il 4 e il 5 maggio il musical Le Streghe di Eastwick con la regia di Mauro Simone e gli allievi della BSMT di Bologna

0
1626

BOLOGNA – Apre la sesta edizione di A Summer Musical Festival della Bernstein School of Musical Theater, il musical Le Streghe di Eastwick, che debutterà al Teatro Duse di Bologna venerdì 4 e sabato 5 maggio 2018, alle 21.00.

Le Streghe di Eastwick (pubblicato in Italia da Edizioni Guanda ndr) è un insolito romanzo uscito dalla fervida penna dell’autore americano John Updike. Il testo ha conosciuto una grande popolarità grazie alla fortunata trasposizione cinematografica del 1987 firmata alla regia da George Miller e interpretato da un cast stellare – tra gli interpreti Jack Nicholson, Michelle Pfeiffer, Cher e Susan Sarandon.
L’opera ha in seguito debuttato a teatro a Londra nel 2000, in veste di musical, con la produzione di Cameron Mackintosh e successivamente a Broadway. Come assoluta novità per il pubblico italiano, Le Streghe di Eastwick debutta al Teatro Duse il 4 e 5 maggio 2018. Alla regia Mauro Simone, direzione musicale di Shawna Farrell, direttrice dell’Accademia, e coreografie di Gillian Bruce.

Caratteristica peculiare del musical bolognese è l’ambientazione anni ‘80, contrariamente alla messinscena di Broadway e Londra che collocavano invece le vicende negli anni ‘50, rimanendo così fedeli all’originale letterario da cui la storia è tratta. Gli anni Ottanta ci rimandano a un mondo grottesco, un tripudio di colore al limite del kitsch ma allo stesso tempo unico e affascinante. Sia le luci che le scenografie ripropongono questo stile ricorrendo a pannelli di chiara ispirazione alla pop art, con le sue tinte forti tipiche di quegli anni.

La  nuova versione teatrale della BSMT consegna alla gente di Eastwick, ben presente in tutta la vicenda, una funzione simile a quella del coro greco, conferendo pieno movimento alla narrazione. Nella piccola cittadina impera un forte controllo sociale e all’interno della comunità tutti sanno tutto di tutti.

La musica dello spettacolo, scritta da Dana P. Rowe,  propone  ritmiche pop, country e jazz/blues, con melodie ritmate, molto orecchiabili e piuttosto trascinanti.

Nel musical non mancheranno poi illusioni ed effetti magici, grazie al contributo dell’illusionista Alessandro Bellotto. Per la prima volta nelle produzioni delle BSMT ci sarà infatti un effetto di volo, quello delle tre streghe che si libreranno nell’aria alla fine del primo atto. Incontriamo a Milano Mauro Simone per saperne di più.

*** INTERVISTA A MAURO SIMONE ***

Le streghe di Eastwick. Che taglio avrà questo musical?

Il musical è stato più volte rimaneggiato negli anni, io ho cercato di prendere il meglio dalle varie versioni ma in più ho cercato di avvicinarmi alla versione cinematografica soprattutto per quanto riguarda l’ambientazione, nel senso che il musical, tanto a Londra che a New York o in Australia, conserva l’ambientazione anni ’50-60. Invece io ho preferito ambientarlo negli anni ’80 — come nel film — in quanto mi piaceva l’idea di rivedere gli anni ’80 sul palcoscenico, perché l’abito anni ’80 oramai è diventato un “costume”.

Be’ parliamo di oltre trent’anni fa.

Sì ormai è un vintage, un ricercato, un colore che sta ritornando nella moda.

E poi la musica!

Sì, c’era quel colore esagerato che a me piace moltissimo. Quindi, nel nostro caso, si tratta di un musical grottesco nel quale ci sono tre donne sole, in questa cittadina del New England, che esprimono un desiderio di avere accanto a sé qualcuno che non le faccia sentire più così sole e nel momento in cui arriva questo Darryl Van Horne  — un riccone  che compra Villa Lennox del paese — io me lo sono immaginato come un new romantic, per intenderci una sorta di David Bowie. Perché se pensiamo al diavolo, lo possiamo immaginare settecentesco o barocco, con pantaloni di pelle nera e anfibi, dotato di una aggressività ricercata che travolge questo paesino, abituato a spettegolare, a saper tutto di tutti pur rimanendo però in una dimensione di piccolezza. Lo spettacolo sarà quindi colorato, ci saranno effetti speciali e per quanto riguarda  le streghe voleranno. Nella storia lui (Darryl Van Horne ndr) dona il potere alle tre donne. Il fatto poi che queste ad un certo punto volino io l’ho identificato come se Darryl fosse il loro Ego esaltato. Ognuno di noi nella vita, quando si sente solo, cerca in qualche modo di compensare questa solitudine, e quindi queste tre donne la compensano con questo desiderio di potere che poi otterranno insieme al  libro “Maleficia”. È tramite questo testo che potranno modificare la vita degli altri, inoltre scatterà in loro un desiderio di vendetta soprattutto nei confronti di Felicia Gabriel, che è un po’ la loro nemica.

Ma anche la persona che le ha sgamate.

Esatto. Ad un certo punto le tre donne arrivano a togliere la vita a Felicia Gabriel ma poi si rendono conto di quello che hanno fatto e dove il sentimento dell’Ego le abbia portate. La vendetta che ha esaltato il loro male interiore fa sì che decidano di eliminare la fonte cioè Darryl Van Horne, il diavolo. E se ci pensiamo questa è una dinamica che è frequente nell’uomo. Nel momento in cui la persona si rende conto di aver sviluppato in sé un senso di vendetta o di male troppo grande, cerca poi di eliminare il proprio ego: è il meccanismo del dualismo vittima-carnefice. C’è sicuramente questa tematica anche se affrontata in modo leggero, perché il musical è divertente, il diavolo è carismatico (…). Ma se leggiamo al di là di questa linea grottesca il movimento psicologico si fa molto interessante.

Il musical da quanto vedo sembra molto impegnativo e muove parecchie persone, è così?

Sì, ci sono 50 elementi in scena. Le scenografie di Lele Moreschi e Federica Piergiacomi, le coreografie di Jillian Bruce, che al momento sta seguendo le coreografie di Mary Poppins, Shawna Farrell che oltre ad essere la direttrice della scuola è sempre impeccabile dal punto di vista della direzione musicale perché riesce sempre a creare un ottimo lavoro sotto il profilo musicale, nei cori e nelle dinamiche dei solisti. Il team creativo è un sistema che funziona molto bene, questo il cast lo percepisce e il risultato c’è. Sono molto contento, in questi giorni stiamo facendo i filati dello spettacolo (in gergo musicale le rifiniture finali, ndr) e ovviamente lo stiamo facendo con pochi elementi in scena, perché stiamo ancora provando e andremo in teatro da lunedì (30 aprile ndr); lì si lavorerà più sull’aspetto tecnico ma già da così per quanto riguarda scene, costumi e luci lo spettacolo funziona molto bene. Quindi tutto ciò che verrà aggiunto dopo sarà un plus.

Da un punto di vista dei personaggi, come sono stati scelti?

Sono gli allevi dell’accademia e quindi sono ragazzi che stanno studiando per diventare professionisti. Io, Jillian e Shawna durante l’allestimento li trattiamo come se fossero già dei professionisti, quindi il loro è un allenamento vero e proprio  perché i tempi di allestimento sono esattamente gli stessi che loro ritrovano nel momento in cui si diplomano. A livello didattico la formazione deve andare in questa direzione. Già in Accademia devono sperimentare quello li aspetterà una volta che saranno fuori. Nel momento in cui loro provano devono affrontare otto ore di lavoro al giorno dove devono montare le scene di recitato, di canto e di danza e in tre settimane devono mettere in piedi uno spettacolo!

L’opera, mi dicevi prima, è stata rimaneggiata, che cos’è che non andava?

Non è stato fatto un rimaneggiamento totale nel senso che i numeri musicali sono gli stessi. Piuttosto è stato fatto un intervento sul copione quindi nella drammaturgia, alcune scene spostate, scritte in modo diverso.

Be’ talvolta la traduzione stessa lo richiede.

Esatto, io ci ho lavorato anche per rendere il linguaggio americano più fruibile a un pubblico italiano: perché la comicità che abbiamo noi italiani è completamente diversa da una comicità londinese o americana quindi io cerco sempre di rispettare l’ambientazione, la collocazione e il gusto ma riportandoli sempre alla comicità italiana, che ha codici tutti suoi ai quali il pubblico italiano è abituato.

Le Streghe di Eastwick debutterà al Teatro Duse di Bologna venerdì 4 e sabato 5 maggio 2018, alle 21.00, all’interno della rassegna A Summer Musical Festival curata dalla stessa Bernstein School of Musical Theater e giunta quest’anno alla sua sesta edizione.

INFO

Le Streghe di Eastwick
4-5 maggio 2018
Teatro Duse
via Cartoleria 42,
Tel. 051 231836
Si consiglia la visione ad un pubblico di età maggiore di 15 anni

I biglietti dello spettacolo sono disponibili sul circuito Vivaticket o presso la biglietteria del Teatro. Posto unico 18 euro – riduzione 15 euro (Over 65 e Under26)

Le Streghe di Eastwick, regia di Mauro Simone, BSMT

LA TRAMA

Tre amiche di una piccola cittadina Eastwick del New England Alexandra, Sukie e Jane, annoiate e stanche della solita routine hanno in comune il desiderio di trovare un uomo in grado di dare un senso alla loro vita noiosa.
Detto e fatto, poco dopo appare Darryl De Horne, un ricco e affascinante sconosciuto, che abilmente seduce tutte e tre, portandole a scoprire poteri magici fino a quel momento a loro stesse ignoti.
Le tre amiche scopriranno solo in seguito la vera natura di Darryl e dovranno ricorrere a tutti i loro nuovi poteri per riuscire a liberarsi di lui.

IL CAST
Darryl Van Horne: Timothy Pagani(cover Massimiliano Carulli)
Alexandra Spofford: Giulia Eleonora Musso / Giulia Ercolessi
Sukie Rougemont: Francesca Ciavaglia / Marianna Dalle Nogare
Jane Smart: Francesca Marsi / Eleonora Pace
Felicia Gabriel: Alice Spigariol / Valeria Pian
Clyde Gabriel: Mattia Cavallari / Luca Benini
Michael Spofford: Ilario Castagnola(cover Alessio Ruaro)
Jennifer Gabriel: Federica Esposito / Giulia Bernardi
Fidel: Mattia Bignardi (cover Matteo Germinario)
Little Girl: Caterina Gabrieli (cover Laura Iandoli)
Gina: Matilde Pellegri
Greta: Martina Santoro
Brenda: Valentina Lamanna
Marge: Giuliana D’Angelo
Rebeccca: Rachele Renda
Joe Marino: Massimiliano Carulli
Rayomnd: Mattia Cavallari / Luca Benini
Reverendo Ed: Matteo Francia
Dr. Patterson: Alessio Antelmi
Toby: Michele Anastasi

Ensemble:
Irene Albanese, Letizia Andrighetti, Stefano Benassi, Eleonora Buccarini, Camilla Berardi, Chiara Campanile, Paolo Cantele, Pierluigi Cocciolito, Francesco Esposito, Irene Frascione Matteo Germinario, Noemi Galeano, Pamela Giannini, Elisa Gobbi, Annapaola Inselvini, Alice Luterotti, Claudia Luzzi, Domenico Nappi, Marta Occhi, Laura Possamai, Alia Quercia, Federica Rini, Tiziana Salerno, Marco Savorelli, Elena Francesca Tarallo, Eleonora Tavilla, Giorgia Visca e Erika Zanoncelli.

 

 

 

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here