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La Bella e la Bestia è il nuovo campione di incassi della Disney Una straordinaria trasposizione cinematografica rende omaggio a una delle più belle storie della tradizione ferica di tutti i tempi

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La Bella e La Bestia, Disney - Action Movie (2017)

Dalle penne degli autori Stephen Chbosky ed Evan Spiliotopoulos, La Bella e la Bestia (Beauty and the Beast questo il titolo originale) trova l’ottima direzione di Bill Condon alle prese con questa sua ultima versione filmica sotto l’egida della Walt Disney. La colonna sonora che in gran parte riprende quella del film di animazione del 1991 è ancora ad opera di Alan Menken, prolifico compositore che insieme con Tim Rice   ha aggiunto alcune nuove tracce alla colonna sonora.

La storia è nota avendo origini davvero lontane nel tempo anche se la versione più celebre resta quella proposta da Madame Leprince de Beaumont. L’autrice francese fu fra i primi scrittori a riconoscere il diritto dei suoi giovani lettori a un’opera scritta per loro, con uno stile semplice e adeguato al livello di comprensione dei giovani destinatari.

La Bella e la Bestia non apporta novità sostanziali rispetto al plot del film d’animazione, riproponendo i caratteri con i loro vizi e le loro virtù. Belle interpretata magistralmente da Emma Watson continua ad essere l’eroina anti convenzionale e indipendente, avulsa dal suo tempo e dal suo spazio nonché avida lettrice. La Bestia, impersonata da un ottimo Dan Stevens è il principe arrogante, punito —a giusta ragione — per il suo egoismo da una fata severa. Fatto salvo per un’attenzione ad alcuni avvenimenti pregressi, ignoti nella pellicola d’animazione, come ad esempio la morte della madre di Belle durante una pestilenza quando ancora la bambina era in fasce, la storia è la medesima. La famiglia viveva un tempo a Parigi ma il padre (Kevin Klein) si vide costretto a portare in salvo ciò che di essa ne restava: la figlia. Ecco perché si trasferiranno in quel noioso “bel paesino” dove si snoderà la vicenda.

Il personaggio più emblematico che ha destato interesse e divertimento insieme è Le Tonte (interpretato da Josh Gad). Amico-alter ego-ammiratore-innamorato, non di una fanciulla come la tradizione avrebbe imposto, ma di Gaston (Luke Evans) nientedimeno che il villain della situazione, a sua volta innamorato di Belle.

Un’abile operazione di marketing questa, tesa al superamento delle differenze, da parte della Casa Produttrice? Forse.  Va però detto che cenni di apertura verso il “diverso”, la Disney li abbia dimostrati anni addietro sin all’uscita di Ferdinando il toro. Si trattava di un corto d’animazione vincitore del premio Oscar nel 1939, con un toro sui generis: Ferdinando dalle lunghe ciglia. Nessuna propensione al combattimento ma solo lunghe e rilassanti sedute sui prati ad annusare i fiori, per Ferdinando!

Ne Alla ricerca di Nemo altra pluri premiata pellicola, il protagonista è un pesciolino  dalla branchia bifida che vive solo con il padre (della madre nulla sappiamo) ed è amico di Dori, affetta da gravi problemi di memoria. La Casa Madre ha ribaltato per la prima volta alcuni cliché in quel contesto? Forse.  In tempi più recenti altri cartoni hanno proposto situazioni anomale, pensiamo ai due papà di Kung Fu Panda, o a Frozen, o a Zootropolis e notiamo ancora come la Walt Disney sia apparsa  attenta alle problematiche  attuali trattando vari tipi di differenze: genitori single, anomalie fisiche e ora con l’omosessualità esplicita di Le Tonte sta facendo della diversità un soggetto a cui prestare attenzione.

Tornando alla Bella e la Bestia la versione per il cinema in 3D fa di questa bella favola un gioiello godibilissimo sia per lo sfarzo che per la ricchezza delle scene, la stupefacente verosimiglianza degli oggetti animati e un cast non solo importante ma all’altezza dei ruolo.

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