Piranesi. La fabbrica dell’utopia Una grande mostra dedicata a Piranesi sarà visibile a Roma a Palazzo Braschi dal 16 Giugno fino al 15 Ottobre 2017

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ROMA – Un’imponente scelta espositiva dedicata al grande Giovan Battista Piranesi ha preso il via il 16 Giugno a Roma presso Palazzo Braschi dove resterà aperta fino al 15 Ottobre 2017.

Oltre 200 opere grafiche, provenienti dalla Fondazione Giorgio Cini di Venezia e dalle collezioni del Museo di Roma di Palazzo Braschi daranno pieno risalto alla variegata attività dell’eclettico artista veneto. Giovan Battista Piranesi (1720-1778) fu una delle menti più originali del suo tempo. Grandissimo incisore, Piranesi è stato un architetto con un gusto spiccatamente orientato verso la riscoperta dell’archeologia, che applicò al vedutismo della propria formazione. La forte passione antiquaria per le grandiose rovine di Roma l’aveva portato a trasferirsi nel 1740 proprio nella Città Eterna.

La mostra “Piranesi. La fabbrica dell’utopia”, promossa da Roma Capitale, è a cura di Luigi Ficacci e Simonetta Tozzi. L’esposizione presenta un’ampia selezione delle opere più significative dell’artista veneziano. La sua vastissima produzione acquafortistica si caratterizza per le visioni scenografiche dalle prospettive magnificamente esasperate e dai violenti effetti luministici che fecero di lui uno degli artisti di maggior successo all’epoca. Piranesi quindi fu non solo lo straordinario incisore all’acquaforte ma anche  una personalità centrale per la cultura figurativa del Settecento europeo. Il mercato artistico in veloce espansione come era quello romano di allora trovava proprio a Roma il culmine del Grand Tour dei rampolli dell’aristocrazia e dell’alta borghesia internazionale del tempo.

Il percorso espositivo mostra opere celebri quali le grandi Vedute di Roma, dalle prospettive architettoniche amplificate, i fantasiosi Capricci eseguiti ancora sotto l’influsso del Tiepolo, le celeberrime e suggestive visioni della serie delle Carceri, fino alle varie raccolte di antichità romane.
Un immaginario artistico dal grande impatto emotivo sulla cultura di quel tempo il cui influsso si è protratto fino ai giorni nostri coinvolgendo, accanto all’arte, alla letteratura, alla teoria e alla pratica architettonica, persino la moderna cinematografia.

L’opera moderna dell’incisore e dell’archeologo mirò a ripristinare l’eterna validità dell’antico, riscoprendolo e salvandolo dalla mediocrità dell’imitazione convenzionale e immaginare da architetto una modernità di Roma pari alla sua antica maestà e magnificenza. (Luigi Ficacci)

I materiali presentati provengono dalle collezioni del Museo di Roma e testimoniano la qualità delle raccolte attraverso esemplari di grande qualità e freschezza. Dalla Fondazione Cini provengono invece le realizzazioni tridimensionali di alcune invenzioni piranesiane mai realizzate e ricavate dal ricchissimo repertorio delle Diverse Maniere di adornare i Cammini (1769) e di alcuni pezzi antichi, riprodotti e divulgati da Piranesi nella serie dei Vasi candelabri cippi sarcofagi tripodi… (1978), come il celeberrimo tripode del Tempio di Iside a Pompei, vero e proprio masterpiece dell’arredo neoclassico e Impero.

Saranno esposti anche i marmi, oggi conservati nelle collezioni della Sovrintendenza Capitolina, derivati dalla celebre Forma Urbis severiana, la prima pianta di Roma fatta scolpire su pietra da Settimio Severo, che Piranesi tentò di ricostruire nella sua originaria composizione. Sarà infine creata, grazie al contributo e alla tecnologia del Laboratorio di Robotica Percettiva dell’Istituto TECIP – Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, una sala “immersiva” delle celebri prigioni piranesiane rese in versione tridimensionale, in cui si potrà rivivere tutto il fascino di queste visioni fantastiche e irreali, che sono ormai divenute un vero e proprio caposaldo del nostro immaginario collettivo.
Un ricco e accattivante repertorio visivo dedicato al pubblico più vasto sarà completato da accurate e artistiche restituzioni fotografiche dell’unica realizzazione architettonica lasciataci da Piranesi, la chiesa di S. Maria del Priorato, in un gruppo di opere appositamente realizzate dal fotografo Andrea Jemolo.

Nella settecentesca cornice di Palazzo Braschi, ultima dimora eseguita per volere di Pio VI Braschi (1775-1799), sarà quindi restituito un capitolo fondamentale della storia culturale romana. In un’epoca di apparente declino giunge come un balsamo questo rimando nostalgico ai fasti e alla grandiosità di un passato ormai perduto.

INFO

La mostra sarà ospitata dal Museo di Roma Palazzo Braschi dal 16 giugno al 15 ottobre 2017. Catalogo De Luca Editori d’Arte.
Biglietto “solo mostra”: intero € 9; ridotto € 7; Speciale Scuola € 4 ad alunno (ingresso gratuito ad un docente accompagnatore ogni 10 alunni); Speciale Famiglia: € 22 (2 adulti più figli al di sotto dei 18 anni) Biglietto integrato Museo di Roma + Mostra (per non residenti a Roma): intero € 15; ridotto: € 11 Biglietto integrato Museo di Roma + Mostra (per residenti a Roma): intero € 14; ridotto € 10 Info Tel. 060608 (tutti i giorni ore 9.00 – 19.00)

www.museodiroma.it

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