CORONAVIRUS – L’Italia si accende di luce per lanciare un messaggio di unità e di speranza, illuminando monumenti, palazzi, aziende, piazze e musei. Puntando i fari sulla cultura, sulla storia e sulle sue straordinarie capacità di ripresa.
Non è ancora il momento di ripartire e lanciarsi in incaute aperture generalizzate ma l’Italia, messa all’angolo dal coronavirus, guarda avanti a testa alta e non si ferma. Nemmeno simbolicamente.
Seguendo lo slancio di solidarietà arrivato nelle prime ore dell’emergenza dalle iniziative spontanee che hanno visto animarsi balconi, terrazze, finestre e interi isolati con applausi corali e fantasiose iniziative, anche il lato più istituzionale e imprenditoriale del paese ha deciso di squarciare il vuoto delle città deserte, illuminando con giochi di luce tricolore ogni spazio disponibile.
Dopo Palazzo Chigi e il Campidoglio, che hanno festeggiato in questo modo il 159esimo dell’Unità d’Italia, si sono accesi così tanti simboli, grandi e piccoli, di un’Italia che lotta unita per uscire dalla crisi: da San Minato in Monte a Firenze alle Terme di Caracalla, dalla sede della Lamborghini di Sant’Agata Bolognese a quelle della Ferrari di Maranello e della Maserati di Modena, dalle torri delle centrali Enel di Piacenza e Ravenna a Palazzo Marino a Milano fino al monumento dedicato a Vittorio Emanuele a Torino.
Uno spettacolo a cui fanno eco i tricolori appesi ai balconi e alle finestre da tanti cittadini, segno tangibile di un paese che, alla prova dei fatti, riesce a dare il meglio di se proprio nei momenti più difficili.
Vediamo in rapida carrellata alcune delle immagini più belle.
ROMA (Palazzo Madama e Palazzo Chigi)