BASSANO DEL GRAPPA — Dal 20 aprile al 30 settembre Palazzo Sturm, completamente restaurato, ospita la mostra “Albrecht Dürer. La collezione Remondini”, che si preannuncia come una delle più interessanti del 2019.
Albrecht Dürer (1471-1528), geniale maestro tedesco dell’incisione, rivive a Bassano del Grappa in una grande mostra che espone al pubblico il corpus completo delle opere della Collezione Remondini, una collezione di 214 incisioni che, a fronte delle 260 totali realizzate dal maestro tedesco, è per ampiezza e qualità, insieme a quella conservato al Kunsthistorisches Museum di Vienna, la più importante e completa al mondo. Nel vasto insieme della raccolta sarà possibile ammirare soggetti mitologici, religiosi, popolari, naturalistici, ritratti e paesaggi.
LA COLLEZIONE REMONDINI
Giovanni Antonio Remondini (Padova 1634-1711) fondò verso il 1660 la tipografia omonima, che riuscì ad accentrare gran parte della produzione letteraria popolare dell’epoca, a cui aggiunse nel tempo quella iconografica. La sua vasta produzione – che includeva immagini sacre e cavalleresche, vedute di città, le cosiddette vedute ottiche (anticipatrici del cinema) come anche rappresentazioni delle «quattro stagioni», carte da gioco, animali, soldatini da ritagliare, ritratti e calendari, era diffusa in tutta Europa e in America. A diffonderla ai quattro angoli del pianeta provvedeva una rete di agenti che percorrevano migliaia di chilometri, in viaggi che duravano anni, proponendo di città in città, di casa in casa, le immagini dei Remondini. Ma i Remondini non furono solo produttori di immagini. Furono anche attenti collezionisti, che setacciarono l’Europa per raccogliere, sia per passione che per prenderle a modello nella loro stamperia, le migliori opere dei grandi maestri dell’incisione: Dürer, ma anche Schongauer, Carpioni, Rembrandt, Tiepolo, Ricci, Canaletto e Piranesi tra gli altri, capolavori che sono ancora oggi patrimonio del Museo Remondini.
PALAZZO STURM E LA MOSTRA
Le 123 xilografie e 91 calcografie di Dürer presenti nella Collezione Remondini rimarranno in esposizione a Palazzo Sturm dal 20 aprile al 30 settembre 2019, e non potevano trovare cornice migliore, essendo il Palazzo un gioiello di arte e architettura, oltre che la sede permanente del Museo dell’Incisione Remondini.
L’allestimento è stato realizzato nelle sale del quarto e quinto piano dove, dopo un anno e mezzo di lavori di restauro, sono stati riportati alla luce magnifici affreschi e stucchi. Le opere sono custodite in 56 teche in acciaio e vetro e progettate per preservare al massimo le condizioni ottimali di conservazione sia da un punto di vista microclimatico che luministico. Le collezioni bassanesi includono, tra le altre incisioni, le serie complete dell’Apocalisse, della Grande Passione, della Piccola Passione e della Vita di Maria.
“Albrecht Dürer. La collezione Remondini” è accompagnata da un video di raffinata qualità artistica che fa rivivere l’atelier di Albrecht Dürer e ne illustra la tecnica dell’incisione. La mostra, a cura di Chiara Casarin in collaborazione con Roberto Dalle Nogare, sarà accompagnata da un catalogo con testi di Chiara Casarin, Bernard Aikema, Giovanni Maria Fara, Elena Filippi e Andrea Polati.
L’EREDITÀ DI DÜRER TRA ORIENTE E OCCIDENTE, PASSATO E PRESENTE
Il simbolo scelto per la mostra è il “Rinoceronte”, una delle incisioni più popolari di Dürer, realizzata nel 1516 per l’imperatore Massimiliano I. L’opera raffigura il rinoceronte che arrivò dalle colonie orientali a Lisbona nel maggio del 1515, dono delle colonie per l’allora re del Portogallo. L’esotico animale, inizialmente esibito a corte come un trofeo, avrebbe dovuto raggiungere Roma l’anno successivo, in omaggio a Papa Leone X, ma la nave che lo trasportava affondò davanti alle coste della Liguria. Il rinoceronte, trattenuto a bordo da forti catene, non riuscì a salvarsi.
Albrecht Dürer non vide mai il rinoceronte ma intercettò una lettera che lo descriveva nei dettagli e ne trasse una xilografia. Da allora, ogni volta che in un’opera d’arte è presente un rinoceronte, il riferimento al famoso “Rinochero” di Dürer e alle sfortunate vicende del suo soggetto sono quasi d’obbligo. Da Raffaello a Stubbs, da Salvador Dalì a Li-Jen Shih, uno tra i massimi artisti contemporanei cinesi, i tributi illustri all’opera del maestro tedesco non si contano.
Non a caso è proprio un’opera di Li-Jen Shih, che lavora da quarant’anni sul tema del Rinoceronte, a richiamare nuovamente a Bassano l’attenzione del pubblico sulle vicende del suo intramontabile precursore: il suo King Kong Rhino sarà infatti, per l’intera durata della mostra, esposto nel belvedere di Palazzo Sturm e campeggerà, in tutta la sua lucente imponenza, su Ponte Vecchio, rinnovato ponte tra oriente e occidente, rilettura contemporanea – e tributo del presente – al grande capolavoro del passato.
Palazzo Sturm è inoltre sede permanente di un percorso storico sulla produzione libraria e iconografica europea dei Remondini tra il Seicento e l’Ottocento che mette in risalto la straordinaria ecletticità della famiglia. Superbe le incisioni, innanzitutto, ma anche le produzioni collaterali, dalle carte da parati (di cui è presente la maggiore collezione del settore al mondo) agli oggetti e arredi decorati da stampe, sino alla fondamentale produzione libraria. Qui il visitatore, oltre che ammirare le opere esposte sui tavoli, ha accesso ai grandi armadi che accolgono l’intero corpus di incisioni e stampe.
INFO
Albrecht Dürer. La collezione Remondini
20 aprile / 30 settembre 2019
PALAZZO STURM
www.museibassano.it
Via Schiavonetti 40 – 36061 Bassano del Grappa (VI)
Tel. +39 0424 519940
ORARI
Tutti i giorni 10.00 – 19.00 / chiuso il martedì.
Apertura straordinaria i martedì festivi
La biglietteria chiude mezz’ora prima
BIGLIETTI: Intero 7 € – Ridotto 5 €