BOLOGNA — Saranno accessibili al pubblico fino al 22 aprile, presso gli avveniristici spazi del MAST, le opere di uno dei fotografi più interessanti della contemporaneità, Thomas Struth. Inaugurata a febbraio in occasione di Arte Fiera, l’esposizione è parte integrante di Fotografia Europea, che inaugurerà a Reggio Emilia il 12 aprile ramificandosi anche a Modena, Bologna e Ravenna.
Una selezione di 25 fotografie a colori di grande formato che raccontano il mondo delle macchine quali strumenti di trasformazione della società, esplorando l’estetica dell’innovazione e della sperimentazione attraverso la registrazione della complessità.
La Fondazione MAST espone, dal 2 febbraio al 22 aprile 2019, con la curatela di Urs Stahel, gli scatti di Thomas Struth. Le immagini provengono dal corpus di opere dal titolo “Nature & Politics“, realizzate a partire dal 2007 nei siti industriali e di ricerca scientifica di tutto il mondo.
Laboratori di ricerca spaziale, impianti nucleari, sale operatorie, piattaforme di perforazione sono fotografati con minuziosa attenzione, distaccata curiosità e con la capacità di osservare quelle caratteristiche degli ambienti, delle postazioni di lavoro e delle infrastrutture che i ricercatori, dopo ore, giorni e anni, faticano a vedere.
Le fotografie di Struth accompagnano il visitatore alla scoperta di luoghi solitamente inaccessibili al pubblico, mostrandoci uno spaccato del mondo sconosciuto che sta dietro all’innovazione tecnologica e che rappresenta l’avanguardia e la sperimentazione nelle attività umane.
“Con queste immagini – spiega Urs Stahel, curatore della mostra – Struth si muove in zone proibite, in mondi il cui accesso ci è solitamente precluso, e ci mostra una serie di sperimentazioni scientifiche e iper-tecnologiche, di nuovi sviluppi, ricerche, misurazioni e interventi che in un momento imprecisato, nel presente o nel futuro, in modo diretto oppure mediato, faranno irruzione nella nostra vita e ne muteranno il corso”.
Particolare fondamentale dell’esposizione è l’assenza completa di didascalie. Una scelta fortemente voluta dall’artista che non crede nella loro funzione esplicativa. Per il fotografo – il cui intento è stimolare la capacità di lettura delle immagini da parte dell’osservatore – il significato di uno scatto non si afferra semplicemente sapendo quello che mostra, come in una foto documentale, ma guardando oltre. “Le fotografie tecnologiche, pur essendo così nitide, precise e bilanciate, non sono mai in grado di trasmetterci informazioni precise. Questi universi sono e restano insondabili, senza legende, senza spiegazioni e contestualizzazioni”, aggiunge il curatore.
CHI E’ THOMAS STRUTH
Thomas Struth (nato nel 1954) è uno degli artisti più importanti della sua generazione. Negli anni Settanta è stato studente alla Kunstakadamie Düsseldorf, dove prima ha studiato pittura con Gerhard Richter, poi fotografia con Bernd e Hilla Becher. Insieme agli altri allievi dei Becher, tra cui Andreas Gursky, Thomas Ruff e Candida Höfer, è stato uno dei protagonisti della cosiddetta Scuola di Düsseldorf. È divenuto celebre in tutto il mondo grazie alle sue fotografie di vedute urbane, ai ritratti individuali e di famiglia “Family Portraits”, alle immagini di grande formato scattate nei musei “Museum Photographs” e alle fotografie della serie “Paradise”. Dal 2007, dopo aver visitato un enorme cantiere navale nell’isola di Geoje in Corea del Sud, ha affrontato e illustrato un tema nuovo: la scienza e la tecnologia. Le sue opere sono nelle collezioni dei più importanti musei del mondo.
INFO
THOMAS STRUTH. Nature & Politics
2 febbraio – 22 aprile 2019
Fondazione MAST – MAST.Gallery
Via Speranza 42, Bologna
www.mast.org
Catalogo qui.
Per informazioni: info@fondazionemast.org – +39 051 6474345
ORARI: Martedì – Domenica 10.00 – 19.00
INGRESSO GRATUITO