Piranesi e il sogno della classicità a Pesaro. In dialogo con le collezioni di Palazzo Mosca. PROROGATA FINO AL 6 MAGGIO Aperta a Pesaro dal 7 dicembre 2017 prosegue fino al 6 maggio 2018 la grande mostra su Piranesi, geniale ed eclettico artista veneziano la cui sfera d'influenza si è estesa dal 700 fino ai giorni nostri

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Piranesi, la Fabbrica dell'Utopia - Musei Reali, TORINO 2018

PESARO – 70 incisioni di Giovanni Battista Piranesi in esposizione a Palazzo Mosca fino al 6 maggio 2018, in un dialogo aperto e stimolante con alcuni pregiatissimi pezzi della Collezione permanente.

Prorogata fino al 6 maggio 2018, l’esposizione “GIAMBATTISTA PIRANESI. Il sogno della classicità” promossa dal Comune di Pesaro/Assessorato alla Bellezza e organizzata da Sistema Museo, con il contributo di The Art Company e in collaborazione con Fondazione Giorgio Cini di Venezia e Factum Arte di Madrid.

L’omaggio a Piranesi, noto incisore, architetto e teorico dell’architettura, si inserisce nel programma museale di Pesaro, che anche quest’anno ha scelto come filo conduttore una riflessione sulle rinascenze artistiche e i loro effetti nelle varie epoche.

Le 70 incisioni esposte sono parte di tre serie dedicate alle Carceri, alle Vedute e alle Antichità di Roma, così affascinanti per l’artista veneziano da portarlo a decidere di trasferirsi in quella città per godere appieno di quegli antichi monumenti e renderli immortali con le sue opere.

Il sogno neoclassico dell’artista trova perfetta collocazione nelle stanze di Palazzo Mosca. L’antica dimora è infatti la stessa in cui Francesco Mosca, esponente del governo della Repubblica Cisalpina di Milano e protagonista della cultura illuminista pesarese, nel febbraio del 1797 ospitò a Pesaro Napoleone Bonaparte, che del neoclassicismo aveva fatto una visione politica funzionale alla costruzione del suo Impero. Per rinsaldare questo inedito legame i curatori della mostra hanno scelto di alternare l’esposizione delle opere di Piranesi con quella di alcuni manufatti provenienti dalle raccolte del palazzo, tra cui spiccano sculture, ceramiche, modelli architettonici e arredi donati nell’800 ai musei civici dalla Marchesa Vittoria Mosca. Manufatti databili tra Sette e Ottocento, prodotti sulla scia del vasto fenomeno di riscoperta ed interpretazione dell’antico, dialogano così con le incisioni di Piranesi, donando al percorso espositivo una particolare forza comunicativa.

È Napoleone ad accogliere il visitatore: un suo busto in marmo bianco rivela come un ritratto di Stato, nato per diffondere l’immagine ufficiale dell’imperatore, al tempo stesso lo idealizzasse secondo i canoni del bello, conferendogli un’aura di grandezza. Si incontrano poi le celebri e suggestive incisioni di Piranesi dedicate alle “Carceri”. L’artista unisce un’originale fantasia a solide nozioni di prospettiva per rappresentare non scontate celle chiuse da sbarre ma ambienti fortemente drammatici, claustrofobici nella loro ampiezza, la cui labirintica e ripetitiva architettura richiamano una prigione psicologica più che fisica. Per questo le Carceri di Piranesi hanno influenzato artisti romantici, surrealisti, fino ai contemporanei, a partire da Escher.

Seguono le due serie delle “Vedute di Roma” (1740-60) e delle “Antichità romane” (1757), che trasmettono a chiunque le osservi un sentimento di ammirazione e rispetto per quegli antichi monumenti, al tempo di Piranesi abbandonati o riciclati per nuove costruzioni. Inserendo tra i relitti di pietra poveri e sciancati, teschi, animali e segni di uno sciatto passaggio dell’uomo, Piranesi porta a riflettere sulla mutabilità della condizione umana, che non risparmia neppure i potenti.

Due preziosi stipi provenienti dalla collezione Mosca, decorati da dodici tempere su pergamena riproducenti vedute di Roma con chiese e antichità, testimoniano la moda, già diffusa nella seconda metà del Seicento, di inserire scorci della capitale pontificia sul fronte di studioli e cassetti.

Ricordo del passaggio di Napoleone a Palazzo Mosca è un ricco e raffinato servizio di porcellana francese di manifattura Darte Frères che l’imperatore donò alla famiglia in occasione della sua visita e di cui si vede esposta una selezione dagli originali 190 pezzi.

Per concludere il percorso, Gregoire Dupont dell’Atelier Factum Arte di Madrid ha realizzato un suggestivo video che propone versioni 3D delle Carceri di Piranesi, eccezionalmente concesso in prestito dalla Fondazione Giorgio Cini di Venezia, proprietaria dell’edizione Piranesi Fréres delle incisioni, da cui è stato tratto.

Si compie così nella modernità l’omaggio a un artista geniale nella sua maestria ma anche nella sua moderna volontà divulgativa, realizzata con la produzione di centinaia di copie delle sue opere in litografie che le rendono accessibili a tanti senza diminuirne la bellezza.

«Quando mi accorsi che a Roma la maggior parte dei monumenti antichi giacevano abbandonati nei campi o nei giardini, oppure servivano da cava per nuove costruzioni, decisi di preservarne il ricordo con le mie incisioni. Ho dunque cercato di mettervi la più grande esattezza possibile». (G. Piranesi

INFO

“GIAMBATTISTA PIRANESI. Il sogno della classicità”
7 dicembre – 6 aprile -> PROROGATA fino al 6 maggio 2018
Palazzo Mosca-Musei Civici, Pesaro
Pagina Ufficiale:
www.pesaromusei.it/mostre/giambattista-piranesi-il-sogno-della-classicita/

Orari
Da martedì a giovedì h 10-13, venerdì, sabato domenica e festivi h 10-13 / 15.30-18.30
15 dicembre – 7 gennaio > da martedì a domenica h 10-13 / 15.30-18.30
La biglietteria chiude mezz’ora prima

Info e prenotazioni
Tel.
 0721 387 541 pesaro@sistemamuseo.it

 

 

 

 

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