Sarsina, piccola gemma dell’Appennino Romagnolo, tra Plauto, esorcismi e una natura incantevole Una cittadina antichissima che diede i natali al commediografo latino Plauto ogni anno rinnova un'eccellente offerta culturale esibita con orgoglio, nell'ambito del Plauto Festival, giunto quest'anno alla sua cinquantasettesima edizione.

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SArsina (FC), Romagna, Panorama

SARSINA (FC) – Un gioiello dell’Appennino tosco-romagnolo con una ricca offerta culturale capace di coniugare arte, spettacolo, buona tavola e spiritualità insieme. L’abbiamo visitata per voi in occasione del Plautus Festival e ne siamo rimasti entusiasti.

Sarsina, un comune italiano che supera di poco le 3500 anime. Sarsina si trova precisamente sull’Appennino tosco-romagnolo ed è distante solo 35 km da Cesena e una cinquantina di km da Forlì. Ubicata nella provincia di Forlì-Cesena si trova quindi nel territorio dell’Emilia-Romagna. O più propriamente della Romagna e basta. Il suo nome è di etimologia  incerta, forse di origine umbra, come la città stessa. Sarsina ha origini così antiche da essere persino culla di uno dei più grandi poeti e commediografi dell’antichità Tito Maccio Plauto, nato tra il 255 e il 251 a. C.

Deliziosa località, Sarsina ospita da ben 57 anni un’interessante rassegna dedicata al teatro, all’interno della quale il posto d’onore è assegnato a una selezione di opere del suo figlio più celebre. Ogni anno infatti Sarsina ospita il Plautus Festival nel quale, oltre alle  rappresentazioni plautine, trova spazio anche un ricco programma di prosa. È in tal contesto infatti che vengono invitate ad esibirsi note compagnie italiane di teatro, anche se a tutt’oggi le commedie di Plauto – vuoi  per la loro ricchezza espressiva o per il carattere dei personaggi e anche per l’innegabile comicità delle situazioni – continuano a divertire gli astanti a distanza di oltre duemila anni dalla loro creazione. Potenza dei classici, ça va sans dire. Gli spettacoli si svolgono nella nuova ARENA PLAUTINA, un teatro all’aperto costruito lungo un pendio naturale dalla struttura semicircolare a gradoni, in prossimità del colle di Calbano.

Sempre a Plauto è dedicata la piazza principale di Sarsina dove troviamo uno dei più interessanti musei del Nord Italia, il Museo Archeologico. Tale museo raccoglie al suo interno resti che vanno dalla preistoria alla tarda antichità, e in particolare dell’età romana. Tra i reperti rinvenuti nell’area civica è di sicuro interesse lo splendido, grande mosaico pavimentale policromo, detto del “Trionfo di Dioniso” oltreché la statuaria attestante i culti praticati e legati al mondo greco, testimoniata dalle splendide statue di Giove, Minerva e Apollo, dalla tradizione italico-romana, Spes, Dei Publici, fino a quella del mondo orientale.
Curiosa e affascinante è invece la ricostruzione della stanza da pranzo (triclinium) della domus di via Finamore, nella quale era esposto, sin dal suo ritrovamento avvenuto nel 1988, il mosaico con Ercole. All’interno del museo si trova anche il monumento dedicato a Plauto con l’altorilievo in bronzo realizzato nel 1951 dallo scultore Duilio Cambellotti. Il Museo Archeologico è alquanto attivo nel farsi promotore di numerose iniziative culturali, pensate per far conoscere il museo e le sue collezioni attraverso visite guidate, incontri e conferenze. Molte delle iniziative sono concomitanti il Plauto Festival e cooperano in sinergia.

Tutt’ora in via G. Capello c’è ancora quella che viene comunemente chiamata la “Casa di Plauto”, ma in realtà si tratterebbe di un edificio che incorpora al suo interno strutture murarie di epoca romana e che solo una tradizione seicentesca ha legato  a quello del celebre letterato. Le tradizioni, si sa, sono lunghe a morire.

Altrettanto lunghe a morire possono essere certe credenze come quelle legate agli esorcismi che tuttora si praticano a Sarsina. Celebre al riguardo è la basilica romana e concattedrale Santa Maria di Sarsina, meglio nota come il Santuario di San Vicinio. L’edificio venne costruito fra il X e l’XI secolo ed è dedicato a San Vicinio, il primo vescovo sarsinate, la cui effige, realizzata a mosaico, troneggia nel lunotto sovrastante il portale della facciata della basilica. Al nome del santo si lega il celebre collare – come si nota alla sua destra, nel mosaico – e che si dice liberi dal maligno. Potrebbe sembrare strano ma tuttora esiste un team di sacerdoti autorizzati a praticare gli esorcismi che è piuttosto attivo all’interno della basilica durante tutto l’anno.

Per chi volesse invece immergersi nella natura suggeriamo lo straordinario “Parco delle Marmitte dei Giganti”, un’area di circa 30 ettari, che comprende parte del bacino del Rio Crocetta, un affluente  del fiume Savio e in parte del Rio Montalto.
Si tratta di un importante fenomeno geologico causato dall’azione erosiva dei materiali trascinati dalla forza delle acque che, seguendo un moto circolare, durante i millenni hanno dato origine a tali creazioni. Solo la fantasia popolare poteva ribattezzare questi luoghi con l’evocativo nome di “Marmitte dei giganti”, immaginando che proprio qui i giganti facessero cucina. Il parco è attrezzato con aree di sosta e si raggiunge agevolmente dal centro storico di Sarsina. Fra i numerosi parcheggi per le auto segnaliamo quello in prossimità dello stadio, idoneo anche per la sosta dei bus.

Da percorrere, per chi mai ne avesse il tempo, il Cammino di San Vicinio. Questo sentiero si snoda lungo “Via dei Romei” (i viandanti diretti a Roma) e, sin da tempi lontani, portava i pellegrini dai più distanti paesi d’Europa fino all’Urbe. Si tratta di un percorso di oltre 300 chilometri suddivisibili in 14 tappe perfettamente segnalati e percorribili.

Per chi invece ama inerpicarsi lungo percorsi più ripidi, suggeriamo il monte Facciano (935 mt s.l.m.), la vetta più elevata all’interno del comune di Sarsina, che si raggiunge direttamente dal centro abitato di Quarto grazie a un reticolo di sentieri e mulattiere ben segnalate dal CAI (Club Alpino Italiano).

INFO

WWW.COMUNE.SARSINA.FC.IT
WWW.SARSINATURISMO.IT
WWW.SARSINA.INFO–WWW.PLAUTOFESTIVAL
PARCO DELLE MARMITTE DEI GIGANTI

 

 

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