Vignola e la sua rocca, tra scale elicoidali, ciliegi in fiore e storiche torte Antico borgo pieno di sorprese, Vignola offre ai suoi visitatori non solo tesori artistico-architettonici di grande rilevo ma anche interessanti delizie del palato

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Rocca di Vignola

VIGNOLA (MO) — Posta a metà strada tra Bologna e Modena, nella cui provincia si trova, Vignola è un’antico borgo noto ai più per la sua maestosa rocca, le squisite ciliegie nonché per aver dato i natali a personaggi illustri quali Jacopo Barozzi, detto il Vignola, e Ludovico Antonio Muratori.

Ciliegi in fiore e aria di primavera forniscono sempre un notevole incentivo a trascorrere i fine settimana all’aperto, avventurandosi alla scoperta delle bellezze del territorio. Tra prelibatezze eno-gatronomiche, arte e architettura, siamo andati per voi alla scoperta di Vignola, antico borgo emiliano ricco di storia e di sorprese. Vignola sorge ai piedi delle prime colline dell’Appennino emiliano, sulla sponda sinistra del fiume Panaro. La cittadina, ricca di opere d’arte e di antica tradizione agricola, deve la sua fortuna alla posizione strategica sul territorio, che ne ha fatto da sempre “la sentinella del Panaro”. Sul tracciato di un’antica via etrusca, protetta poi dai Romani (Vignola deriva il suo nome dal latino “vineola”, piccola vigna, ndr), fu feudo degli Este e centro di numerose contese tra i territori di Bologna e Modena. Insignita del titolo di “Città” dal Presidente della Repubblica per le sue caratteristiche storiche, sociali ed economiche, Vignola offre ai visitatori un paesaggio pressoché intatto ricco di pregevoli bellezze artistiche.

Vignola

VIGNOLA E LA SUA ROCCA

Simbolo universalmente riconosciuto e amato di identità geografica e culturale emiliana, la rocca parla agli uomini di oggi di unicità intellettuale, mettendo assieme, nelle sue caratteristiche stilistiche, varie e diverse influenze italiane ed europee. Fondata prima dell’anno 1000, la rocca di Vignola ha svolto a lungo la funzione di baluardo difensivo e presidio militare. Nel 1401 gli Este assegnano il feudo di Vignola alla famiglia dei Contrari, che la trasformano in sontuosa dimora ricca di decorazioni ed affreschi.

Nel corso dell’ottocento diventa sede delle istituzioni politiche e sociali della città, per poi passare nelle mani della Cassa di Risparmio di Vignola e infine, nel 1998, alla Fondazione omonima. Da allora, la Rocca è stata sottoposta ad un’accurata opera di restauro, che ha interessato sia le strutture architettoniche che le parti decorative, rendendola fruibile al visitatore in ogni suo spazio.

Sono infatti oggi accessibili al pubblico tutti e cinque i piani, che si articolano come segue: i sotterranei, con due splendide sale utilizzate per convegni; le sale di rappresentanza; le stanze nobili e la cappella, affrescata con preziosi cicli di pitture tardo gotiche del “Maestro di Vignola”; le sale di servizio e, all’ultimo piano, i camminamenti di ronda, che percorrono circolarmente l’edificio collegando tra loro le tre torri: di Nonantola, delle Donne e del Pennello. Le torri e la facciata esterna sono oggi in pietra a vista ma un tempo, come spesso avveniva in Emilia per analoghe architetture, palazzi e antiche dimore, erano finemente affrescate (per saperne di più vedi qui).

Palazzo dei Contrari (VIGNOLA) - Scala elicoidale del Barozzi

PALAZZO DEI CONTRARI E LA SCALA ELICOIDALE DEL BAROZZI

Vicino alla Rocca si trova Palazzo Contrari Boncompagni, detto anche Palazzo Barozzi, un edificio dall’apparenza forse austera ma che vale assolutamente una visita e custodisce al suo interno innumerevoli sorprese. Residenza estiva della nobile e potente famiglia ferrarese degli Este, il Palazzo venne fatto edificare da Ercole detto “il vecchio” tra il 1560 e il 1567 su disegno dell’architetto Jacopo Barozzi detto il Vignola (1507-1573), forse il più interessante fra gli architetti esponenti del Manierismo italiano.

L’area su cui è posto l’edificio venne ottenuta demolendo ben 11 case, fra le quali anche quella del Barozzi. Successivamente, la residenza passò nelle mani della famiglia Boncompagni, che la tenne fino al 1949, quando il palazzo venne ceduto alla Parrocchia di Vignola, attuale proprietaria. Esternamente poco attraente, il palazzo ospita al suo interno una delle meravigliose creazioni del prolifico architetto vignolese: stiamo parlando della scala elicoidale auto portante, autentico modello di perfezione e studiata anomalia. Alta 12,33 metri e composta da 106 gradini, la scala elicoidale deve la sua straordinarietà all’apparente assenza di strutture portanti a reggerne il peso e la portata. La struttura pare infatti potersi reggere da sola.

La scala, che si svolge a spirale, è costituita da cinque sezioni colleganti tutto l’edificio dal seminterrato fino al sottotetto, aspetto questo piuttosto insolito per quel tempo. Ci troviamo così di fronte ad un gioiello di architettura vorticante e scenografica, e per giunta di spiccata raffinatezza. Le decorazioni che vi appaiono ora non sono proprie dell’epoca che la vide nascere, ma vennero eseguite nel 1880 per volere del Principe Antonio Boncompagni, che incaricò a tale scopo i pittori modenesi Fermo Forti ed Angelo Forghieri. I due artisti, utilizzando la tempera, realizzarono soggetti alla grottesca intervallandoli a cornici geometriche in ossequio al gusto rinascimentale di fine Ottocento. La scala auto portante è stata dichiarata monumento nazionale nel 1906.

TORTA BAROZZI, CILIEGIE E ACETO BALSAMICO

Ma Vignola non è solo arte e architettura. Tra le prelibatezze eno-gastronomiche della zona, vale certamente un assaggio la famosa Torta Barozzi, creata nel 1907 in occasione dell’anniversario della nascita del famoso architetto Iacopo Barozzi, avvenuta quattrocento anni prima, e a lui di fatto intitolata. La versione originale, così come era stata concepita e come a tutt’oggi viene tramandata, si può degustare solo al numero 1/N di Piazza Garibaldi a Vignola, presso la pasticceria Gollini, che ne custodisce gelosamente la ricetta. Eugenio Gollini, artefice della superba creazione dolciaria la cui ricetta originale è tutt’ora segreta, fu infatti anche il fondatore, nel 1886, del caffè-pasticceria che porta ancora oggi il suo nome.

Come tutti sanno, Vignola è anche nota in tutta Europa per le sue ciliegie, che dal 2013 hanno ottenuto l’importante riconoscimento IGP, e che per le sue susine, abbinate ad altre produzioni locali quali albicocche, mele e prodotti vitivinicoli. La produzione classica di ciliegie inizia normalmente nella seconda metà del mese di maggio, con la maturazione del primo “Durone Bigarreau”, e prosegue con la ciliegia “Mora di Vignola”; altre varietà altrettanto gustose si susseguono poi fino a metà giugno. In tutti i periodi precedenti è possibile ammirare lo straordinario fenomeno della fioritura, che colora di bianco a perdita d’occhio l’intero territorio, richiamando ogni anno in loco frotte di turisti italiani e stranieri.

A Vignola è infine particolarmente radicata la produzione dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena, la cui ricetta, tramandata nel corso dei secoli, è rimasta sempre la stessa: mosto bollito di Trebbiano fatto invecchiare per molti anni (da un minimo di 12 fino a 25 e oltre) in botti di legno. Nulla manca insomma alla cittadina di Vignola per essere considerata una meta degna di ogni itinerario in zona, sia dal punto di vista artistico che culturale ed enogastronomico.

Storia, arte, paesaggio ed eno-gastronomia si fondono infatti qui in forma inestricabile e stupiscono in eguale misura, delizia per gli occhi, il palato e sorpresa sicura anche per i più esigenti dei visitatori.

INFO

Città di Vignola (MO)
La Rocca e la sua storia
Fondazione di Vignola
Palazzo dei Contrari
Turismo ed eventi

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