Dialoghi Artistici Sperimentali: FANTOMOLOGIA, dal micro al macro ai fenomeni del reale In mostra al museo d'impresa del Gruppo Unipol di Bologna, CUBO, una riflessione sulla portata destabilizzante dei cambiamenti tecnologici e sull'impatto che questi hanno sulla vita di ogni giorno

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Nemesis, Stanza - Mostra-installazione Fantomologia c/o CUBO Unipol BOLOGNA

BOLOGNA – Aperte al pubblico fino al 6 aprile due originali mostre-installazioni che attraverso l’opera di due grandi interpreti della contemporaneità, il media artist inglese Stanza e Ugo la Pietra, architetto, designer, artista e storico protagonista di linguaggi sperimentali, ci invitano a riflettere sull’evolversi dei rapporti tra individuo, ambiente, società, architetture urbane e relative propaggini tecnologiche.  

Nell’ambito della rassegna DAS – dialoghi artistici sperimentali, dedicata al dibattito culturale-artistico sulla contemporaneità in uno spazio di confronto e dialogo tra i maestri dell’arte storicizzati e gli esponenti della new generation, il museo d’impresa del Gruppo Unipol, CUBO, presenta, fino al 6 aprile 2019, il progetto FANTOMOLOGIA, dal micro al macro ai fenomeni del reale, a cura di Marco Mancuso, Daniela Tozzi e Ilaria Bignotti.

Il termine “Fantomologia” fa riferimento al termine coniato dallo scrittore e filosofo polacco Stanisław Lem il quale, nella sua opera Summa Technologiae del 1964, strizzando l’occhio al Summa Theologiae di Tommaso d’Aquino, invitava a riflettere su come la percezione umana fosse limitata dalla biologia. In relazione a ciò, Lem teorizzava l’abbandono di ogni velleità di onnipotenza dell’umano sul reale e volgeva ironicamente lo sguardo ad una sorta di simulacro della stessa, perseguibile attraverso “espedienti” che, un tempo fantascientifici, si sono poi rivelati più reali del reale, sfociando in fenomeni oggi sempre più all’ordine del giorno come nanotecnologie, realtà virtuale e intelligenza artificiale.

La proposta artistica della mostra, focalizzata su due grandi esponenti del panorama sperimentale contemporaneo, si articola attraverso due percorsi paralleli che si intrecciano tra loro. Da un lato traduce in forma perfettamente tangibile e immersiva i dati sulla ricerca artistica degli ultimi anni e porta a un’analisi e una riflessione sul rapporto tra tecnologia, indagine scientifica e dialogo identitario tra uomo e ambiente. Dall’altro supera le modalità espositive classiche in un amalgama espositivo che percorre e lega tra loro le opere, le installazioni, le performance e gli apparati teorici e dialogici invitandoci a fruirne in forma esperienziale.

L’osservazione dell’ambiente è proposta secondo quattro punti di vista differenti:

  • L’ambiente Tecnologico e il flusso di dati sopra di noi, che ci sovrasta
  • L’ambiente Sub-Atomico che ci sottende, ciò di cui ogni cosa è costituita
  • L’ambiente Fenomenologico che ci circonda, il livello invisibile in cui siamo immersi
  • L’ambiente Urbano e Architettonico, che cresce intorno a noi, la sua complessità strutturale e sociale
STANZA - The nemesis Machine (installazione)
STANZA – The nemesis Machine (installazione).

Gli artisti chiamati a interpretare questi quattro concetti sono Ugo La Pietra, straordinario inventore fin dagli anni Sessanta di sistemi alternativi di utilizzo dei linguaggi propri delle arti visive, architettoniche e urbanistiche, nonché del design e delle arti applicate, della musica e dell’editoria; e il media artist britannico STANZA, noto a livello internazionale fin dalla metà degli anni Ottanta e che rivolge la sua attenzione al sistema partecipativo delle città, indagando le poetiche dello spazio urbano, tecnologico e sociale e presentando le città come dei grovigli pulsanti di dati, resi tangibili attraverso installazioni basate su flussi informatici provenienti in tempo reale da sistemi di controllo, dati di sorveglianza e sicurezza, notizie e sistemi riconducibili a quella che oggi è definita la Internet of Things.

Lo spazio espositivo pensato dai curatori è uno spazio fluido in cui le opere presenti sono in dialogo tra loro. In questo modo le Immersioni e il Commutatore di Ugo La Pietra dialogano con l’ambiente tecnologico offerto dall’installazione The Nemesis Machine – From Metropolis to Megalopolis to Ecumenopolis di STANZA.

Lo spazio espositivo viene trasformato in un universo in costante mutamento, contenitore dell’opera ma allo stesso tempo parte attiva di esso. Il rapporto tra l’essere umano e lo spazio che lo circonda, uno spazio che viene a configurarsi sempre più come un’identità tecnologica, è un tema quanto mai attuale nella riflessione del rapporto uomo-spazio. FANTOMOLOGIA, dal micro al macro ai fenomeni del reale, propone quindi una riflessione sui cambiamenti tecnologici in rapporto alla società e sulla sua conseguente rappresentazione artistica ed estetica, quindi sulla potenza espressiva della natura e la sua spontanea qualità di composizione formale ed estetico-percettiva.

Ugo la Pietra - Immersioni, Caschi Sonori
Ugo la Pietra – Immersioni, Caschi Sonori

In mostra sono esposti di Ugo La Pietra le Immersioni – Caschi sonori del 1967 e il Commutatore del 1970. Le Immersioni permettono al fruitore di prendere parte all’opera, entrandovi con la testa e immergendolo in una dimensione di isolata sensorialità; il Commutatore invece, un’opera che sintetizza in sé le ricerche condotte dall’artista sull’ambiente urbano, è uno strumento di trasformazione della percezione dello spazio urbano, che offre volta per volta al fruitore una differente percezione dello spazio che lo circonda. Al termine del percorso espositivo una serie di proiezioni a parete immerge il visitatore nella visione straniante e frammentaria di Progetto disequilibranterealizzato nel 2015, che ripercorre le fasi salienti della carriera di Ugo La Pietra.

The Nemesis Machine – From Metropolis to Megalopolis to Ecumenopolis di STANZA è una mini metropoli meccanica costituita da componenti elettronici che riflettono in tempo reale quello che accade intorno a noi, monitorando i comportamenti, le attività e le informazione in costante mutamento del mondo che ci circonda. Alla base dell’installazione una serie di dispositivi informatici plasma l’opera modellandola in tempo reale sulle informazioni che riceve dalla città di Bologna, a cui è connessa elettronicamente attraverso una rete di sensori wireless.

Le due mostre sono state inaugurate dalla live-performance degli artisti Evelina Domnitch e Dmitry Gelfand, Force Field, un progetto di contaminazione suono-immagine capace di spingersi al punto di intersezione tra arte, musica, performance e fenomenologia della scienza. Nella loro performance, infatti, i due artisti portano in scena contemporaneamente la tridimensionalità del suono, l’inafferrabilità fisica dell’acqua e le dinamiche rotazionali dei corpi celesti e subatomici, utilizzando tecniche di levitazione acustica impiegate fin dagli anni Settanta dalla NASA e dall’ESA per intrappolare ed esplorare campioni altrimenti incontrollabili in condizioni di microgravità. In Force Field delle gocce d’acque vengono fatte levitare tramite delle frequenze sonore che permettono alle molecole di risuonare, vaporizzare e cambiare la forma dei loro conglomerati, riassemblandosi in una serie di sferoidi, toroidi e poligoni in costante oscillamento e rotazione. Video a fondo articolo.

INFO

FANTOMOLOGIA, dal micro al macro ai fenomeni del reale
31 gennaio – 6 aprile 2019
CUBO, Condividere Cultura
INGRESSO GRATUITO

Porta Europa, Piazza Vieira De Mello, 3 e 5 – 40128 Bologna
http://www.cubounipol.it/

STANZA (sito ufficiale): www.stanza.co.uk
Ugo La Pietra (sito ufficiale): ugolapietra.com

ORARI:

  • Lunedì:     14.00-19.00
  • Martedì:    09.30-22.30
  • Mercoledì: 09.30-20.00
  • Giovedì:    09.30-20.00
  • Venerdì:    09.30-20.00
  • Sabato:     09.30-20.00

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