DIAMANTE – Si è conclusa il 15 settembre l’edizione 2018 di “OSA – Operazione Street Art”, il festival di arte urbana che ha richiamato per il secondo anno consecutivo nella cittadina di Diamante, sulla costa tirrenica, alcuni dei maggiori esponenti della street art nazionale ed internazionale, lasciando vistosi e coloratissimi segni del suo passaggio sul territorio.
Chi non c’era dovrà attendere il prossimo anno per assistere nuovamente allo spettacolo di un’arte che “da muro, prende vita e si fa idea viva” per dirla con Nani Ranzetti, il pittore genovese che per primo nel 1981, precorrendo i tempi, lanciò l’idea di ricorrere al muralismo per risvegliare il senso di conservazione e tutela del patrimonio storico, artistico e ambientale in questo piccolo centro calabrese.
Da allora sono cambiate le tecniche, dai semplici colori a muro di quei primi 85 artisti si è passati alle bombolette spray, all’utilizzo di elevatori meccanici, a pitture al quarzo e a stili più contemporanei ma l’anima del progetto è rimasta la stessa. I risultati sono indubbiamente spettacolari e basta passeggiare tra le strade di Diamante – o scorrere le foto che ne documentano gli esiti – per rendersene conto.
Di fatto 8 nuovi e colossali lavori si sono aggiunti con OSA 2018 ai 9 realizzati lo scorso anno in occasione della prima edizione della manifestazione e vanno ad arricchire la lunga serie di quelli già presenti nel perimetro cittadino (oltre 300), storico lascito delle primissime “operazioni murales” che si sono succedute a partire dal lontano 1981, donando al borgo quei caratteristici scorci dal taglio contemporaneo e metropolitano che oggi lo contraddistinguono.
Tra i più sorprendenti della presente edizione svetta l’imponente raffigurazione realizzata da Sfhir, articolata su di un triplice piano prospettico e occupante l’intera facciata di un edificio di cinque piani, probabilmente il più esteso murales mai realizzato in tutto il sud Italia. Il soggetto? Una donna dai capelli azzurri che si staglia su uno sfondo incantato e che attende l’arrivo di una misteriosa chiave, tributo alla donna e all’archetipo femminile, di cui evoca il magico universo, ma anche incarnazione visiva del cuore pulsante di Diamante, del cui paesaggio urbano e marino riprende e amplifica colori e suggestioni.
Altrettanto articolati e stupefacenti, per quanto di “dimensioni più contenute” (si fa per dire) i lavori degli altri artisti.
Impossibile non rimanere ipnotizzati di fronte all’intreccio di linee sinuose e toni pastello di Toni Espinar, che nella lotta-abbraccio di due creature fantastiche riflette contro la violenza di genere e invita al rispetto come base per la convivenza. “Respect”, si legge non a caso tra i flutti vorticosi dello sfondo, che per forme e colori richiama tanto l’incresparsi cristallino delle onde quanto il vorticoso risucchio delle correnti marine. Anche qui sorprendente la capacità dell’artista di dar vita a un’opera tanto imponente quanto delicata, capace di integrarsi armonicamente nel paesaggio circostante.
Non meno affascinanti le tinte vivaci e i tratti fumettistici di Solo e Diamond, che trasformano la facciata laterale di un edificio di tre piani in un racconto allegorico di ascesa dall’umano al divino, realizzando e amplificando lo slancio implicito nella struttura (foto sotto).
Impossibile non volgere lo sguardo verso il cielo sollecitati dall’imponente immagine di questa donna in lacrime che guarda speranzosa verso l’alto, dove una divinità (non a caso sempre femminile) è in procinto di spezzare le corde con le quali è legata.
Una scala, un palo, un’antenna, anche gli elementi circostanti prendono parte al quadro d’insieme, animando la superficie e rivendicandone il diritto all’ascesa, oltre il “chiuso” claustrofobico degli edifici confinanti.
Circolare il gioco dei colori che dal verde della base, che rimanda al terreno, passa attraverso i toni del rosa, del giallo pallido e dell’azzurro per ripiegare infine su toni caldi e solari, che ben si sposano col tetto dell’edificio (il massimo di elevazione raggiungibile) ma avvicinano anche idealmente la divinità ad un piano più terreno, a dispetto della sua algida apparenza. Una linea bianca diagonale, come un cavo elettrico sospeso nel nulla, marca la divisione tra le due figure ma amplifica anche il movimento della scala alla base dell’edificio, proiettandola verso l’infinito.
Sorprendente anche qui la capacità di evocare un turbine di significati inglobando le suggestioni del paesaggio.
Più critica e di opposta valenza la riflessione di Man’o Matic sulla società contemporanea, che riporta l’attenzione sull’Europa e sul presente con un’ironica e rovinosa allegoria della caduta, del mito e di ogni pretesa superoministica in chiave pop (foto sopra a destra).
Qui l’azzurro dilaga a tutto campo, enfatizzato da un cielo terso e cristallino che tradisce però le sue promesse schiantandosi rovinosamente al suolo in un solido e metallico blu cobalto, sollevando allusive e ironiche stelline.
I poli in tensione sono ovviamente l’Italia e l’Europa ma anche, per estensione, gli eccessi di rigore e leggerezza, i sogni, le utopie e ogni tipo di esasperato nazionalismo che conduca ad arroganti e cieche prevaricazioni. Un filo di speranza si alza in forma di sottile fumata gialla a lato del super-eroe in volo rovesciato, bilanciando visivamente il quadro. Mentre una manciata di variopinti coriandoli suggerisce ulteriori spiazzanti interpretazioni: simbolo di festa, di carnevaleschi rovesciamenti, o semplice riduzione di carte e carteggi a volatili e inconsistenti pezzettini? Il gioco vorticoso dei significati rimane aperto.
Toni cupi accesi da bagliori “techno” invece per Riccardo Buonafede, che traduce in chiave visiva la famosa frase di Nelson Mandela “May your choices reflect your hopes, not your fears”, incrociandola con ipnotiche, e destabilizzanti, suggestioni. Buio e luce, umano e tecnologico, cuore, cervello, rifrazioni, clonazioni si confrontano qui in un gioco di opposti senza fine, che manda in cortocircuito ogni possibile interpretazione.
Una lucida diapositiva in cui dalla separazione mente/cuore, tra asettiche linee bianche e correnti alternate, lampi rosso-sangue e freddi bagliori blu, prende corpo la visione distopica di una umanità divisa e di un universo bloccato in paralizzante catatonia. Invito a riflettere e a mantenersi sempre vigili rispetto ai risvolti paradossali del contemporaneo, per non rimanere abbagliati dai suoi riflessi e da quelli di un mondo tanto “illuminato” quanto troppo spesso accecante e disumano.
E questo solo per offrire qualche spunto (gallery completa sotto), perché i lavori sono tanti e tante sono le riflessioni che suggeriscono, in un susseguirsi di stimoli creativi che ha visto gli artisti lavorare fianco a fianco gli uni con gli altri e con il sostegno e la partecipazione della cittadinanza intera.
Sottolinea in proposito Antonio Perrotta, ideatore e direttore artistico dell’iniziativa: “Il progetto OSA è l’esempio della potenza dell’arte e della sua capacità di unire le persone per il raggiungimento di un unico obiettivo. OSA coinvolge artisti provenienti da tutta Europa e ogni artista ha la possibilità di realizzare un’opera trattando attraverso il proprio linguaggio artistico una tematica contemporanea, contro ogni pregiudizio e stereotipo che destabilizzano la nostra società“.
Gli artisti che hanno arricchito di nuove opere le scenario della piccola località calabrese sotto la direzione artistica di Antonio Perrotta, ideatore del Festival, sono: Sfhir, Man o’ Matic, Toni Espinar, Ele Man, Solo e Diamond, Riccardo Buonafede, Ozon, Stefania Marchetto e Alessandro Rizzotti.
Diamante, “la Città dei Murales”, si conferma con OSA 2018 un polo vivo e pulsante di creatività e stimoli artistici, capace di attingere alla sua storia e al suo passato per mantenere vive le sue tradizioni ma capace anche di rinnovarsi e inserirsi a pieno titolo, con linguaggi attuali e contemporanei, nel dibattito sempre accesso sulle problematiche del presente.
Un grande museo a cielo aperto in costante evoluzione che guarda al futuro e custodisce a tutt’oggi oltre 335 murales di artisti di tutte le epoche e nazionalità.
Consigliata sicuramente una visita (mappa dei murales qui). Tutte le foto sotto.
INFO
OSA, Operazione Street Art
10-15 settembre 2018
www.facebook.com/osaoperazionestreetart
Realizzata con il Patrocinio dell’Assessorato al Turismo del Comune di Diamante e grazie al supporto del Gruppo Commercianti e di tutti gli abitanti del luogo.
Partners: Consorzio Operatori Turistici Diamante e Riviera dei Cedri, Gruppo Commercianti Diamante, ACI Diamante, Accademia Italiana del Peperoncino
Official Media Partners: N U D A – New Urban Dirty Art, AB Photo.
SOTTO: Foto Credits “N U D A – New Urban Dirty Art“, AB Photo. (All Rights Reserved / Use by permission)
#OSA18 continua: Solo, Diamond e Lino Ozon hanno appena iniziato a lavorare… intanto le immagini dei primi giorni 🔥
Posted by OSA – Operazione Street Art – Diamante on Saturday, September 15, 2018