David Hockney dalla Royal Academy of Arts: il luminoso talento di un grande artista Un magnifico documentario tra arte, tecnologia e passione che racconta due mostre di David Hockney, uno dei pittori più importanti del XX secolo. Al cinema SOLO il 30 e il 31 gennaio.

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DAVID HOCKNEY PAINTING

DAVID HOCKNEY ALLA ROYAL ACADEMY OF ARTS: un docufilm che esplora l’arte di David Hockney seguendolo nell’allestimento di due delle sue esposizioni: “A Bigger Picture 2012” e “82 Portraits and One Still Life 2016”. Di Phil Grabsky. Uscita nelle sale italiane: SOLO il 30 e il 31 gennaio 2018. Con: David Hockney. Genere: docufilmevento (Gran Bretagna, 2017). Distribuito da NEXODIGITAL. Durata 85 minuti.

Può la fredda tecnologia creare vere e proprie opere d’arte? La risposta si trova tra le vivide e ispiranti sequenze del documentario di Phil Grabsky dedicato a uno dei più grandi pittori del XX secolo che dimostra che schermi, tablet e cellulari possono essere magnifici strumenti al servizio dell’artista capace di piegarli alla propria intima ispirazione, a riprova che l’inimitabile creatività dell’uomo non ha confini.

Un luminoso e mirabile discorso amoroso, sotto la morbida forma d’intervista tra enormi tele di esplosive forme e colori, rese vivide e indimenticabili grazie alla qualità del cinema digitale, mette in scena l’allestimento di due importanti personali alla Royal Academy of Arts di Londra del genio britannico che, classe 1937, riflette l’incisiva e riflessiva pacatezza di un saggio e l’incontenibile estro lavorativo di una mentalità giovane, in costante stato di grazia.

Il film documentario distribuito da Nexo Digital, in uscita solo il 30 e il 31 gennaio in sale selezionate (elenco completo qui), esplora il rapporto di Hockney con il paesaggio e la natura dello Yorkshire, motivo cardine del primo allestimento di “A Bigger Picture” del 2012, nonché le scelte definite di stile come l’utilizzo di piccole tele per ricomporre un grande mosaico d’insieme dove perdersi e ritrovarsi tra rami intricati, campi di smeraldo e fogliame screziato, colti in pieno rigoglio primaverile o nel futuro letargo dell’autunno, stagioni preferite dall’artista perché in continuo moto e fermento. La prolifica elaborazione con l’iPad, con cui disegnare en plein air con l’applicazione apposita, sfiorando lo schermo come fosse carta bianca, priva di attrito e quindi capace di catturare ancora più velocemente la luce e il movimento temporale delle ore atmosferiche.

“L’arte deve capire la tecnologia, farla propria. La tecnologia ha sempre cambiato il senso delle immagini e le immagini sono il potere”.

Le parole leggere, la sigaretta perennemente stretta tra le dita, quasi ironico nella sua conscia arrendevolezza alla cattiva abitudine, la testa sempre piena di linee e ideali, introducono la seconda importante mise-en-scène: “82 Portraits and One Still Life (2016)”, 82 ritratti di amici, conoscenti, sempre seduti su una sedia, che Hockney ha volutamente scelto di dipingere ciascuno in tre giorni, come una seduta di psicanalisi in cui il rapporto diretto tra il pittore e i suoi soggetti, fatto di lunghi silenzi e qualche lieve richiesta di postura o movimento corporeo, sono una magnifica testimonianza di varie personalità dallo humour sottile e testimoniano una profonda conoscenza dell’umana fragilità, colta tramite il rilievo di colori sgargianti, ipnotici e saturi. L’unica natura morta presente è un magnifico esempio della grande padronanza del tratto e della poliedrica capacità dell’artista di cogliere l’essenza stessa dello sguardo e di ciò che ne viene prodotto.

Le funzionali spiegazioni di esperti e storici dell’arte di chiara fama, mai didascaliche, approfondiscono i variegati aspetti legati alla sua inimitabile peculiarità, mentre i deliziosi retroscena dietro i volti dipinti arricchiscono il grande schermo di una nuova luce che passa attraverso pennellate, spazi e ricordi.
Di grande rilievo la spiegazione dietro al quadro “Flight into Italy: a Swiss landscape (1962), che rappresenta un suo viaggio giovanile con un amico lungo le Alpi, paesaggio che non vide mai perché il viaggio fu fatto all’interno dell’abitacolo di un van, privo di finestrini posteriori.

“David Hockney dalla Royal Academy of Arts” è un imperdibile momento di cinema e arte capace di emozionare e di illuminare il mondo contemporaneo, sempre più sordo alla bellezza, di un piccolo ma importante momento di pura magia, tra parole, tele, colori e genialità.

David Hockney dalla Royal Academy of Arts, A Bigger Picture 2012 & 82 Portraits and One Still Life 2016.

Regia di Phil Grabsky, 2017. Durata: 85 min. Distribuzione: Nexo Digital. Uscita: 30 – 31 gennaio 2018

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